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Riapertura: Francia, Germania e Spagna prima dell’Italia

Se in Germania un vero e proprio lockdown non è mai iniziato, in Francia Macron ha deciso (contro il parere degli scienziati) di far ripartire le scuole l’11 maggio – Anche in Spagna le riaperture sono già iniziate

Riapertura: Francia, Germania e Spagna prima dell’Italia

Anche se gli aspetti da chiarire non mancano, ormai i tempi sulla Fase 2 dell’Italia si conoscono. Ma come si stanno regolando, nel frattempo, gli altri principali Paesi Europei? A voler fare un confronto, i tempi di riapertura di Francia, Germania e Spagna risultano più rapidi dei nostri. Anzi: a ben vedere il governo di Berlino non ha nemmeno mai decretato il lockdown totale, che invece da noi è iniziato l’11 marzo a livello nazionale e finirà con un percorso di quattro settimane dal 4 al primo giugno.

Insomma, l’Italia è stata la prima a chiudere e sarà anche l’ultima a riaprire. E se l’Italia h fatto da apripista in Europa sulle misure anti-Covid 19, forse potrà giovarsi dell’esperienza che altri Paesi stanno facendo prima di noi in tema di ripresa. Per avere un’idea del contesto europeo, ecco il calendario delle riaperture di Francia, Germania e Spagna.

FRANCIA

In Francia il lockdown totale è iniziato il 17 marzo, quattro giorni dopo la chiusura delle scuole. Pur avendo bloccato tutto una settimana dopo l’Italia, Parigi ha iniziato a sbloccare il Paese già lo scorso 20 aprile, riaprendo alcune fabbriche e una serie di attività nei settori dell’edilizia. Dalla stessa data, bar e ristoranti possono anche vedere prodotti da asporto. Non solo: l’11 maggio in Francia inizieranno a riaprire anche le scuole, ma il processo durerà fino al 25 maggio (il comitato scientifico si era opposto a questa decisione, auspicando la ripresa a settembre come in Italia). Lo stesso giorno riprenderanno a lavorare anche servizi e negozi, compresi parrucchieri, centri estetici e fiorai. Resteranno ancora nel limbo bar e ristoranti, che per riprendere la normale attività potrebbero dover aspettare fino al 15 giugno (in questo caso due settimane dopo l’Italia).

GERMANIA

In Germania, come detto, il lockdown totale non c’è mai stato. Dal 22 marzo sono chiuse le scuole e i negozi, mentre i ristoranti possono effettuare solo consegne a domicilio o takaway, ma nessuna restrizione è stata prevista per le industrie né per gli spostamenti dei cittadini. Le riaperture sono iniziate il 20 aprile con librerie, autosaloni, rivenditori di biciclette e attività commerciali in locali dalla superficie non superiore a 800 metri quadrati. Due giorni dopo, il 22 aprile, è scattato il via libera a eventi fino a 20 persone (previa autorizzazione). Infine, il 4 maggio riapriranno scuole e parrucchieri. Saranno inoltre possibili messe ed eventi all’aperto fino a un massimo di 50 partecipanti. Il 30 aprile il governo dovrebbe decidere ulteriori passi.

Da rilevare che, subito dopo l’allentamento dei blocchi, in Germania il tasso di contagio è risalito a 1, ovvero ogni persona infetta ne contagia un’altra, stando ai dati diffusi dal Robert Koch Institute (RKI). A metà aprile era a 0,7. Intanto, il tasso di mortalità continua a salire e ha raggiunto il 3,8% (comunque inferiore a quello della Francia).

SPAGNA

Il lockdown della Spagna è iniziato il 16 marzo con la sospensione di tutte le attività produttive, a eccezione di quelle essenziali. Per quanto la situazione sanitaria fosse complicata, il governo di Madrid ha iniziato il processo di sblocco prima ancora della Francia, il 13 aprile, con il via libera ad alcune attività nei settori dell’edilizia e dell’industria e la riapertura di alcuni uffici. Dal 26 aprile i bambini possono uscire di casa un’ora al giorno, fra le 9 e le 21. Con due giorni di anticipo rispetto all’Italia, quindi dal 2 maggio, saranno permesse le passeggiate e l’attività sportiva all’aperto. Le date della vera e propria desescalada promessa dal governo ancora non si conoscono, ma è certo che sarà scaglionata per province, in base all’andamento dei contagi e della situazione sanitaria.

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