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REPORT NATIXIS – Pensioni: serve un piano di risparmio per un futuro dignitoso

REPORT NATIXIS – Secondo il Global Retirement Index 2015, l’Italia è al 30esimo posto su 150 Paesi nel mondo: ben posizionata nel sub-indice relativo al Sistema sanitario, ma in difficoltà per quel che riguarda la sicurezza finanziaria dopo il pensionamento.

REPORT NATIXIS – Pensioni: serve un piano di risparmio per un futuro dignitoso

La sicurezza finanziaria è incerta per la maggior parte dei pensionati, alla luce della domanda insostenibile di risorse pubbliche e dei fattori macroeconomici che hanno influito sul valore dei risparmi dei pensionati: i risparmiatori, perciò, dovranno fare di più per finanziare la propria pensione. E’ quanto emerge da un’analisi di Natixis Global Asset Management (Ngam) condotta in 150 paesi a livello globale sulla sicurezza finanziaria post-pensionamento e sulla effettiva possibilità di risparmiatori e investitori di raggiungere le proprie necessità e aspettative dopo l’età pensionabile.

“I risparmiatori sono soggetti agli eventi politici ed economici, oggi più che mai – afferma Antonio Bottillo, Country Head per l’Italia di Natixis Global Asset Management –. Gli individui dovranno fare di più per provvedere alle proprie risorse dopo il pensionamento. Dobbiamo quindi aiutare i risparmiatori a prendere coscienza di questa situazione e sostenerli a fare il più possibile in modo che possano garantirsi una sicurezza finanziaria”. 

Italia in calo ma ancora nella top 30 

Il Global Retirement Index 2015 si basa su una ricerca condotta dal Centro di ricerca Durable Portfolio Construction di Ngam su 20 indicatori chiave appartenenti a quattro categorie: qualità del sistema sanitario; redditi e finanze personali; qualità della vita; benessere materiale. Combinati tra loro, i vari indicatori offrono per ogni Paese una misurazione delle condizioni di vita e del benessere finanziario attesi da chi è già in pensione o da chi è in procinto di andare in pensione. L’Italia si classifica nella top 30 (in 29esima posizione) scendendo di 6 posizioni rispetto allo scorso anno: il nostro Paese è in linea con l’andamento di altre nazioni del Sud Europa, caratterizzate da alti punteggi nei sub-indici relativi al Sistema sanitario e alla Qualità della vita/Condizioni dell’ambiente naturale, ma in difficoltà per la sicurezza finanziaria dopo il pensionamento. 

L’Italia è ben posizionata nel sub-indice relativo al Sistema sanitario: con un’alta aspettativa di vita (aumentata da 82 a 83 anni) e un numero relativamente alto di spesa sanitaria per abitante, i pensionati italiani possono beneficiare anche di un alto numero di medici pro capite (aumentati quest’anno da 3,5 a 4 ogni 1.000 abitanti). L’Italia si caratterizza, inoltre, per un buon punteggio nell’indicatore Qualità della vita, con bassi livelli di inquinamento e un forte impegno a favore dell’ambiente. L’Italia è strettamente in linea con altri paesi sviluppati presenti nella top 30, tra i quali osserviamo gli stessi trend, ossia governi alle prese con alti livelli di debito e continue pressioni finanziarie. 

Come tutte le economie sviluppate, infatti, queste nazioni stanno affrontando diverse sfide. Molti dei loro cittadini stanno raggiungendo l’età pensionabile e un’alta percentuale di essi vive molto a lungo dopo il pensionamento. Al contempo, ci sono sempre meno persone in età lavorativa per sostenere tale struttura di welfare. Alla luce del fatto che molte di queste nazioni hanno già imposto alte tassazioni e i loro governi devono sostenere pesanti carichi di debito, la sostenibilità a lungo termine del loro welfare potrebbe essere a rischio.

“Teoricamente, la sicurezza finanziaria dopo il pensionamento coinvolge sia i governi, sia il mondo dell’imprenditoria e i singoli individui – ha aggiunto Bottillo –. Se la capacità dei governi di provvedere al benessere dei propri pensionati è limitata o compromessa, la responsabilità cadrà inevitabilmente altrove. Lavoratori, risparmiatori e investitori sono chiamati così ad assumersi un maggiore impegno individuale. Per molti individui il risparmio e il reddito in vista del pensionamento possono essere concetti lontani o astratti. Ecco perché dovremmo guidare i risparmiatori a identificare chiaramente le loro necessità e obiettivi di lungo periodo, a pianificare un benchmark personale e a comprendere meglio il legame tra rischio e rendimento. Tale approccio può così aiutare a costruire portafogli più durevoli e a raggiungere la sicurezza finanziaria dei risparmiatori”. 

I trend globali 

Le nazioni europee continuano a offrire la maggiore sicurezza finanziaria dopo il pensionamento, occupando 8 delle prime 10 posizioni, con Svizzera e Norvegia che guidano la classifica per il secondo anno consecutivo. L’Australia (3° posizione) e la Nuova Zelanda (10° posizione) sono gli unici paesi non europei nella top 10. I Paesi del Nord Europa superano nella classifica quelli del Sud Europa, che sono stati costretti a tagliare più duramente i propri programmi di welfare e sociali negli ultimi anni. 

Gli Stati Uniti mantengono la loro 19° posizione rispetto allo scorso anno. Al contrario, Il Regno Unito esce dalla top 20, mentre la Spagna scende di 26 posizioni raggiungendo il 55° posto. La Grecia scende di 37 posizioni andando al 76° posto, dietro a Vietnam, Colombia e Ucraina. 

I miglioramenti maggiori nella classifica di quest’anno sono quelli di Giappone, Qatar e Kuwait, che salgono di oltre 10 posizioni: il Giappone va dal 27° al 17° posto alla luce dei propri miglioramenti nel sistema sanitario, il Qatar sale dalla 31° alla 21° posizione, mentre il Kuwait si muove dal 40° al 26° posto, entrambi per l’aumento del reddito pro capite e per il basso tasso di disoccupazione. 

I Paesi dove la sicurezza finanziaria è più a rischio sono per lo più nazioni dell’Africa subsahariana, del Medio Oriente e del Sud-Est asiatico. 

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