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Renzi alla Direzione Pd: governo con tutti o elezioni

Prima di salire al Quirinale per dimettersi da premier, il segretario del Pd Matteo Renzi ha illustrato alla Direzione del partito la linea post-referendum: un governo con dentro tutti o le elezioni – Il dibattito sulle proposte di Renzi è però rinviato per gli impegni istituzionali del leader.

Renzi alla Direzione Pd: governo con tutti o elezioni

“Siamo il partito di maggioranza relativa e dovremo dare una mano dal presidente della Repubblica per formare il nuovo governo”, ha esordito il premier dimissionario Matteo Renzi parlando davanti alla direzione del Pd convocata due giorni dopo l’esito del referendum, che ha visto il Governo e il Partito di maggioranza soccombere a favore del fronte del No. Renzi ha poi rinviato a dopo la risoluzione della crisi di governo eventuali decisioni all’interno del partito, concentrandosi sull’analisi del referendum che ha bocciato la riforma costituzionale: “Le ripercussioni sono sul Governo che ha proposto questa riforma, ma anche sul Parlamento che ha votato sei volte la riforma. Ci sono ripercussioni su ciascuno di noi, sul Partito. Ma soprattutto ci sono ripercussioni sul medio periodo: il popolo ha votato, viva il popolo. Il punto centrale però è che dovremo discutere a lungo su come convivere con questo sistema istituzionale, soprattutto col bicameralismo paritario e con il complicato rapporto Stato-Regioni: sono queste le due questioni fondamentali con cui ci dovremo confrontare”.

“Per chiunque dovrà governare adesso la situazione sarà più complicata – ha proseguito Renzi -, e dovremo riflettere anche noi come Pd su come essere un partito a vocazione maggioritaria in un contesto del genere. Si apre la crisi, ora abbraccio affettuosamente tutti i commentatori che dicevano ‘Renzi fa melina’. Oggi subito dopo la direzione del partito vado da Mattarella a dimettermi“. Il segretario del Partito democratico ha poi più volte e energicamente invitato anche gli altri partiti alla responsabilità: “Il Pd non ha paura della democrazia, il Pd non ha paura del voto. Siamo responsabili, ma non possiamo essere i soli: abbiamo già pagato il prezzo della solitudine della responsabilità”.

Sull’argomento Renzi era già intervenuto attraverso la e-news pubblicata su Facebook: “Toccherà ai gruppi parlamentari decidere che cosa fare. Vorranno andare subito a elezioni? Nel caso si dovrà attendere la Sentenza della Consulta di martedì 24 gennaio e poi votare con le attuali leggi elettorali, come modificate dalla Corte”, ha scritto il premier. “Se i gruppi vorranno invece andare avanti con questa legislatura, dovranno indicare la propria disponibilità a sostenere un nuovo Governo che affronti la legge elettorale ma soprattutto un 2017 molto importante a livello internazionale”.

“Possiamo appoggiare un governo di responsabilità nazionale – ha aggiunto poi Renzi alla direzione del Pd -, ma non dobbiamo essere da soli sennò poi diventiamo ‘il quarto governo non votato’ o altre definizioni del genere. La responsabilità deve esserci per tutti”. “Propongo inoltre – ha proseguito l’ormai ex premier – che la direzione sia convocata in modo permanente. Non ci saranno scelte scodellate dall’alto, si vota qui dentro, si decide qui dentro: ripeto, il Pd non fugge dalla democrazia, la discussione sarà pacata e trasparente”. 

Infine il presidente del Consiglio uscente ha rivendicato il lavoro svolto dal suo Governo, in particolare con l’ultima legge di Bilancio approvata proprio oggi dal Senato, in via definitiva: “Siamo orgogliosi di aver abbassato le tasse come strategia organica, questa legge di Bilancio è una buona legge”.

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