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Rehn: “Se la spending review darà risultati, l’Italia potrà usare la clausola sugli investimenti”

Letta: “Le risorse trovate saranno finalizzate a tre grandi obiettivi: un ulteriore carico di riduzione di tasse sul lavoro, alcuni investimenti produttivi mirati di spesa pubblica e la riduzione di debito e deficit” – Cottarelli: “la prima fase del lavoro terminerà a febbraio, ma per un elenco sostanziale delle misure bisognerà attendere marzo-aprile”.

Rehn: “Se la spending review darà risultati, l’Italia potrà usare la clausola sugli investimenti”

L’Italia potrà attivare la clausola per gli investimenti se la spending review o altre misure daranno risultati. Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn, in audizione alle commissioni Affari economici e Lavoro del Parlamento europeo a Strasburgo. 

La settimana scorsa la Commissione europea aveva stabilito che, vista l’insufficiente azione per la riduzione del debito pubblico, l’Italia non avrebbe potuto accedere alla clausola sugli investimenti produttivi, che permette di non calcolare nel deficit gli investimenti in opere cofinanziate dall’Unione europea.

“Sulla spending review ci giochiamo molto del lavoro prossimo – ha detto oggi il premier Enrico Letta –. Abbiamo valutato e deciso che le risorse trovate saranno finalizzate a tre grandi obiettivi: un ulteriore carico di riduzione di tasse sul lavoro, alcuni investimenti produttivi mirati di spesa pubblica e la riduzione di debito e deficit”. La maggior parte delle risorse recuperata dovrebbe essere utilizzata per il primo scopo. 

Il commissario straordinario per la revisione della spesa, Carlo Cottarelli, ha spiegato che “la prima fase del lavoro terminerà a febbraio, ma per un elenco sostanziale delle misure bisognerà attendere marzo-aprile”; seguirà quindi il lavoro per definire ulteriori interventi “per gli input” alla legge di stabilità 2015.

“Hanno provato a darmi un’auto blu, ma io l’ho rifiutata – ha concluso Cottarelli –. Vado a piedi. Diciamo che uso le ‘scarpe blu’. Nel Regno Unito ogni ministero ha solo un’auto per il ministro: mi sembra un buon criterio da cui partire. Le auto blu sono un simbolo importante: i tagli comportano sacrifici che vanno distribuiti su tutti”.

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