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REGIONALI – Pd: “Sotto la guida di Renzi abbiamo vinto in 10 Regioni su 12: prima eravamo 6 a 6”

I vertici del Pd respingono le accuse di stop di Renzi sulle elezioni Regionali: “Sotto la guida del premier vinte dieci regioni su dodici” – Orfini: “L’M5S festeggia un risultato che è zero e un pezzo di sinistra festeggia la vittoria della destra” – Ma la sconfitta in Liguria è destinata a lasciare strascichi nel Pd, dove potrebbero arrivare Lotti o Boschi

REGIONALI – Pd: “Sotto la guida di Renzi abbiamo vinto in 10 Regioni su 12: prima eravamo 6 a 6”

Chiuse le urne, si aprono i processi. Al termine delle elezioni regionali, chiuse con l’assegnazione di 5 regioni su 7 al Partito Democratico, a finire sul banco degli imputati sono le divsioni che hanno frenato la corsa elettorale di Matteo Renzi e del Pd.

A fare rumore, infatti, più delle vittorie del Partito Democratico in Toscana, Umbria (più sofferta del previsto), Marche e Puglia, a cui si aggiunge la conquista della Campania, sono la sconfitta, tutto sommato inaspettata, in Liguria, su cui hanno pesato le divisioni all’interno del centrosinistra, e il flop di Alessandra Moretti in Veneto, più che doppiata dal candidato leghista Zaia.

Nelle diverse dichiarazioni diffuse da stanotte, e nella conferenza stampa di oggi, i vertici del partito rimandano al mittente le accuse di flop della sinistra e di fallimento del suo leader. A fare chiarezza è il numero due del Pd Deborah Serracchiani, con la semplice forza dei numeri: “Dall’inizio della segreteria Renzi il Pd ha vinto in dieci Regioni sulle 12 che sono andate alle urne“.

Un dieci a due secco e, secondo la Serracchiani, senza appello. A farle eco è anche il presidente del Partito democratico Matteo Orfini, che rimarca i risultati raggiunti dal Pd, e si scaglia contro i festeggiamenti del Movimento cinque Stelle che, a suo dire, “celebra un risultato che è zero”, dal momento che i grillini non si sono aggiudicati nessuna regione.

L’autentico casus belli all’interno del Partito democratico è la Liguria. Il caso Pastorino, candidato di sinistra che ha ricevuto il 9,41% dei voti, risultando probabilmente decisivo nell’assegnazione della regione al candidato di centrodestra Toti, ha dato vita a un lancio di stracci i cui effetti a lungo termine sembrano ancora difficili da prevedere. “E’ incredibile -ha affernato il presidente del Pd, Matteo Orfini – che ci sia una parte della sinistra che sta festeggiando la vittoria regalata al centrodestra”

Nell’esplosione di accuse reciproche spicca lo scontro tra la candidata sconfitta Paita e Pastorino e quello tra Cofferati e il renziano Ernesto Carbone, mentre la Serracchiani è stata molto diretta: “Siamo soddisfatti per la Campania, ma amareggiati per la Liguria. E’ evidente a tutti all’interno del Pd che le scelte di qualcuno hanno fatto vincere il centrodestra”.

Nonostante tutto, dunque, si inseguono le voci di un avvicendamento ai vertici del Pd con Luca Lotti dato come favorito per il ruolo di vicesegretario. La rabbia del premier Matteo Renzi nei confronti delle spaccature all’interno del centrosinistra, che hanno consegnato la Liguria alla destra dopo dieci anni, infatti, è destinata a farsi sentire anche in futuro. E non è escluso che renzi mandi alla testa del Pd la fedelissima Maria Elena Boschi.

 

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