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Referendum trivelle bocciato: non c’è il quorum (ha votato solo il 32%)

Gli italiani hanno bocciato il referendum sulle trivelle promosso da 9 regioni: ha votato solo il 32,15% degli avanti diritto facendo mancare il quorum e rendendo così non valida la consultazione – Le concessioni per i giacimenti petroliferi resteranno in vita fino all’esaurimento dei giacimenti stessi – Renzi esulta: “Hanno vinto i lavoratori delle piattaforme. La demagogia non paga”

Referendum trivelle bocciato: non c’è il quorum (ha votato solo il 32%)

Gli italiani hanno bocciato il referendum sulle trivelle: ha votato solo il 32,15% degli aventi diritto e perciò il quorum non è stato raggiunto e il referendum non è valido. Le piattaforme per le estrazioni di petrolio nei nostri mari, che danno lavoro a 11 mila persone (20 mila con l’indotto), resteranno perciò in funzione fino all’esaurimento dei giacimenti.

Esulta il premier Matteo Renzi, che aveva raccomandato l’astensione: “Hanno vinto i lavoratori delle piattaforme. Brindo a loro. Ha perso chi ha voluto la conta a tutti i costi. Il messaggio di questo referendum è che la demagogia non paga e che la vecchia politica ha perso”.

Renzi trae dal risultato di ieri buoni auspici per il ben più importante referendum di ottobre sulla nuova Costituzione e sulla riforma del Senato da cui dipenderà anche il suo futuro politico e quello della legislatura.

Ovviamente tra chi ha votato nel referendum di ieri è prevalso il Sì alla chiusura delle piattaforme alla scadenza delle concessioni con l’85,7% dei voti contro il 14,25 dei No, ma solo in Basilicata si è raggiunto il quorum.

Di circostanza le reazioni degli sconfitti. Emiliano, il Governatore della Puglia, che ha promosso il referendum e guidato la campagna del No, ha parlato di “successo” e ha invitato il Governo a “tener conto degli italiani che si sono presentati al voto”. Dello stesso tenere le reazioni di Grillo e delle altre opposizioni.

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