Condividi

Referendum: il fronte del No in piazza il 12 settembre

La manifestazione si terrà a Piazza Santi Apostoli, mentre il 9 ci sarà una maratona oratoria – Bonino per il No “In democrazia non si procede così – Lo stesso giorno M5S annuncia gazebo e banchetti per il Vota Sì Day

Referendum: il fronte del No in piazza il 12 settembre

Il fronte del No al taglio del numero dei parlamentari scende in piazza in vista del referendum che si terrà il 20 e il 21 settembre in concomitanza con le elezioni regionali e comunali. Ad annunciare la manifestazione, nel corso di una conferenza stampa alla Camera, è stato Jacopo Ricci, rappresentante dei Giovani Democratici per il No, insieme a Gianni Cuperlo (Pd), Emma Bonino (+Europa), Riccardo Magi (+Europa), Gregorio De Falco (Gruppo Misto) e Jasmine Cristallo delle Sardine. 

La manifestazione si terrà sabato 12 settembre a Roma, in piazza Santi Apostoli. L’orario d’inizio è fissato alle 17.E’ una piazza non casuale, la stessa in cui Romano Prodi chiamò i sostenitori dell’Ulivo di allora. Lo stesso giorno i sostenitori del Sì hanno organizzato il “Vota sì day”, con banchetti e gazebo per informare i cittadini sulle ragioni per le quali secondo loro è necessario votare a favore del taglio di 345 parlamentari, confermando la legge approvata lo scorso ottobre. 

Per quanto riguarda gli schieramenti, mentre il Movimento 5 Stelle ribadisce il suo voto a favore del Sì, il Pd cerca a fatica di compattarsi sullo stesso fronte. Il segretario del partito, Nicola Zingaretti, cercherà a convincere gli esponenti del suo partito a votare Sì in vista della direzione del 7 settembre, ma le divisioni interne ad oggi restano ampie. 

Si schiera a favore del No invece Emma Bonino: “Come +Europa – ha spiegato la senatrice – sosteniamo l’iniziativa dei giovani mentre noi faremo una maratona oratoria il 9 settembre, vedremo se in forma pubblica o in streaming. Sono contraria ad una riforma fatta in questo modo e come se un coinquilino del primo piano togliesse la trave portante senza occuparsi della stabilità complessiva del caseggiato. In una democrazia parlamentare non si può procedere così”.

Ancora indeciso invece Silvio Berlusconi che conferma la scelta di lasciare libertà di voto ai parlamentari di Forza Italia: “Sono personalmente molto perplesso. Io sto ancora riflettendo sul mio voto, fermo restando l’assoluta libertà per i nostri militanti e per i nostri eletti”.

Commenta