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Referendum e regionali: buona affluenza malgrado Covid

La paura del Coronavirus non ha fermato l’affluenza alle urne – Si vota anche oggi fino alle 15, poi lo spoglio: prima il referendum e poi le Regionali e domani le Amministrative

Referendum e regionali: buona affluenza malgrado Covid

Dalle 7 di questa mattina i seggi sono nuovamente aperti per la seconda e ultima giornata di voto per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, il rinnovo dei consigli e dei governatori in 7 Regioni (Val d’Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia) e l’elezione dei sindaci in 962 Comuni.  

Alle 23 di ieri sera l’affluenza a livello nazionale era circa del 40%, più alta del previsto, vista la difficile situazione legata al Covid-19. E c’è ancora tempo per alzare ancora il dato, visto che i seggi chiuderanno alle 15. Da quell’ora inizierà lo spoglio, che procederà in quest’ordine: le prime schede a essere scrutinate saranno quelle del referendum; seguiranno quelle delle regionali, mentre i voti relativi all’elezione dei quasi mille sindaci saranno contati per ultimi, a partire da domani.

Durante la campagna elettorale, i leader politici della maggioranza hanno ripetuto varie volte che il risultato del voto non avrà conseguenze a livello nazionale, ma c’è comunque grande attesa: sia per l’esito del referendum, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, sia per le sfide a livello regionale, che non potranno non avere un impatto sugli equilibri politici.

Il centrodestra, che si è presentato compatto in tutte le Regioni, punta non solo a mantenere le amministrazioni che già controlla (Veneto e Liguria), ma anche a conquistare Toscana, Marche e Puglia, governate dal centrosinistra. Quest’ultimo non è riuscito a trovare un’intesa con i grillini, che, pur essendo alleati di governo di Pd, Leu e Italia Viva, hanno preferito correre ovunque con propri candidati.

L’unica eccezione è la Liguria, dove le forze di governo sostengono insieme il candidato Ferruccio Sansa contro il governatore uscente, Giovanni Toti.

L’attenzione si concentra dunque sulle tre regioni rosse più a rischio. In Toscana la sfida è fra Eugenio Giani (centrosinistra) e Susanna Ceccardi (centrodestra), mentre nelle Marche la partita si gioca fra Maurizio Mangialardi (centrosinistra) e Francesco Acquaroli (centrodestra); in Puglia, infine, il testa a testa è fra il governatore uscente, il dem Michele Emiliano, e il candidato di centrodestra, Raffaele Fitto.

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