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Reddito di cittadinanza: solo 293 euro a famiglia, ecco i calcoli

Secondo l’analisi del Sole 24 Ore nel caso in cui il reddito di cittadinanza venisse erogato ai 2,5 milioni di famiglie con un reddito inferiore ai 9mila euro al mese, l’importo medio sarebbe di gran lunga inferiore rispetto ai 780 euro promessi e andrebbe soprattutto alle province del Sud – Ecco tutti i calcoli

Reddito di cittadinanza: solo 293 euro a famiglia, ecco i calcoli

Con il reddito di cittadinanza, in media, le famiglie beneficiarie riceveranno 293,85 euro ciascuna. Una cifra ben lontana dai 780 euro promessi in campagna elettorale dal Movimento 5 Stelle e addirittura inferiore a quanto previsto oggi dal reddito di Inclusione – 305 euro medi per 378mila famiglie – che sarà abolito proprio per lasciare spazio alla misura principe dei pentastellati.

L’importo è stato calcolato da un’analisi del Sole 24 Ore del Lunedì basata sugli Isee ordinari risalenti al 2016 (ultimo anno disponibile) e monitorati dal ministero del Lavoro.

REDDITO DI CITTADINANZA: L’IMPORTO

Secondo quanto indicato dal Governo, il parametro per decidere chi avrà diritto a ricevere il reddito di cittadinanza sarà l’Isee: i 9 miliardi di euro stanziati dovrebbero essere dunque suddivisi tra i 2,5 milioni di famiglie con Isee inferiore ai 9.360 euro annui (soglia indicata dall’Esecutivo). Ebbene, se così fosse il reddito di cittadinanza si tradurrebbe nell’erogazione di 293,95 euro mensili per famiglia.

Ovviamente riceverà di più chi ad oggi ha un reddito più basso e viceversa, ma nonostante l’ammontare del beneficio si riduca progressivamente in base al reddito dichiarato, i conti continuano a non tornare.

REDDITO DI CITTADINANZA: ISEE A ZERO

Facendo un calcolo ancora più approfondito, Il Sole 24 Ore sottolinea che, sempre in base agli Isee presentati nel 2016, sono 469mila le famiglie con Isee a zero. Calcolatrice alla mano dunque, 4,4 miliardi su 9 andranno a coprire i 780 euro mensili da erogare a questi nuclei che avranno diritto (sempre in base alle regole annunciate dal M5s) al contributo pieno. In pratica un quinto dei potenziali aventi diritto assorbirà circa la metà del “salvadanaio” riservato dalla Legge di Bilancio al reddito di cittadinanza.

Il problema è che per gli altri 2 milioni rimarranno 4,6 miliardi di euro: il che significa che i conti continuano a non tornare, perché in questo caso l’importo medio mensile scenderebbe per la stragrande maggioranza dei beneficiari a 184,15 euro al mese.

REDDITO DI CITTADINANZA: SOLDI SOPRATTUTTO AL SUD

“Stiamo pensando a come modulare le offerte di lavoro sulla base della distribuzione geografica, ha dichiarato lo scorso 15 ottobre il premier, Giuseppe Conte, alla scuola di formazione politica della Lega, in riferimento alle 3 offerte di lavoro che, se rifiutate tutte e tre, faranno decadere l’erogazione del debito di cittadinanza. Parole pronunciate per rassicurare chi aveva espresso il timore che la misura si traducesse solo in uno strumento assistenzialistico che aiutasse solo i cittadini del Sud.

Numeri alla mano però, secondo il Sole 24 Ore, le prime 34 province in cui risiedono i potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza sono tutte al Sud. In termini di incidenza infatti, la prima in classifica è Crotone, dove il 27,9% delle famiglie dichiara un Isee inferiore ai 9mila euro annui. Seguono Napoli e Palermo con rispettivamente il 20,6 e il 20,5%. Troviamo poi Caltanissetta (19,8%), Medio Campidano (18,6%) Catanzaro (18,4%) e Catania (18%). Chiudono la top ten Caserta (17,9%), Barletta (17,5%) e Reggio Calabria (16,9%).

In fondo alla classifica troviamo invece le città del Nord. Il territorio che, al contrario, beneficerà meno del reddito di cittadinanza sarà Bolzano, dove solo il 2,3% degli abitanti dichiara un Isee sotto i 9mila euro. Poco sopra si piazzano Belluno e Sondrio una famiglia su 30, e Varese una su 20.

“I valori Isee, d’altra parte,sono storicamente più bassi nel Mezzogiorno”, sottolinea Il Sole 24 Ore, a prescindere dai tentativi del Governo di trovare un bilanciamento tra Nord e Sud. In termini percentuali dunque, continua il quotidiano economico, “fatte 100 le famiglie con i requisiti d’ammissione, 48,6 sono al Sud e nelle Isole, 19 al centro, 32,4 al Nord”.

 

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