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Rapporto Sace: export Italia nel 2022 registra un boom del 10,3% grazie all’inflazione

L’anno prossimo le esportazioni dovrebbero raggiungere i 600 miliardi di euro, ma le incertezze sul futuro non mancano, soprattutto per i rischi alle catene di fornitura

Rapporto Sace: export Italia nel 2022 registra un boom del 10,3% grazie all’inflazione

Vola l’export italiano di beni, che crescerà del 10,3% quest’anno e del 5% nel 2023, quando “si raggiungeranno quasi 600 miliardi di euro”: questo andamento consentirà all’Italia, ottavo Paese esportatore nel mondo, di mantenere pressoché invariata la sua quota di mercato a livello mondiale, pari al 2,7%. È quanto emerge dal Rapporto Export 2022 di Sace, presentato oggi.

Nel dettaglio, l’aumento di quest’anno è spinto dal fattore prezzo più che dal volume, che segnerà un incremento molto più contenuto +2,6%. Nel 2023 le tensioni sui costi dovrebbero ridursi e i trend legati a valori e volumi porteranno a una crescita rispettivamente del 5% e del 4%.

Le incertezze sul futuro

Dallo studio – che è giunto alla sedicesima edizione e quest’anno ha come titolo “Caro Export. Le sfide globali e il valore di esserci” – emerge poi che l’incertezza geopolitica, l’inflazione e l’interruzione delle catene di fornitura “rappresenteranno le principali sfide che renderanno più caro l’export italiano”, che comunque si conferma “volano di crescita” per la nostra economia.

La ripresa dei servizi

Sace sottolinea che nel 2022 le esportazioni italiane di servizi troveranno finalmente la strada del recupero (+19,9%), tornando quasi ai livelli pre-Covid dopo il rimbalzo incompleto dello scorso anno. A questo risultato ha contribuito soprattutto il turismo, che rappresenta il 9,1% del Pil italiano.

La risalita continuerà anche nel 2023 con una crescita del 9,8%, che permetterà di superare i livelli del 2019. Inoltre, malgrado l’aumento dei prezzi dei processi produttivi lungo tutta la filiera, nel 2022-2023 proseguirà la tendenza positiva per l’agroalimentare.

Ricci, Ad di Sace: “Rafforzare la competitività”

“Abbiamo risorse, strumenti e competenze per affrontare le sfide globali e tenere alta la bandiera dell’export italiano nel mondo – ha commentato l’amministratore delegato di Sace, Alessandra Ricci – Con un approccio sempre più strategico, un’attenzione a nuovi mercati e grazie a tutto il sostegno assicurativo-finanziario che il nostro Gruppo è in grado di offrire, le aziende italiane possono rafforzare la loro competitività anche in un momento complesso come questo”.

I Paesi con più opportunità per l’export italiano

Nel rapporto, Sace sottolinea che, tra le economie emergenti, le nostre imprese potranno cogliere diverse opportunità legate ai piani di investimenti pubblici degli Emirati Arabi Uniti, dell’Arabia Saudita o dell’India, oltre che dal crescente inserimento nelle catene di approvvigionamento di player nazionali in Messico o Colombia. In Asia le potenzialità di mercato della Cina rimangono alte, ma anche in Vietnam ci sono diversi sbocchi legati all’industria tessile e della lavorazione delle pelli fino all’agroalimentare.

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