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Rai, il Cda approva il piano Gubitosi

Il direttore generale: “Abbiamo almeno sei testate televisive: diventeranno due, che confluiranno in un’unica redazione. Il modello è la Bbc storica” – Renzi chiude il caso Rai Way: “Il 51% deve rimanere allo Stato. Punto”.

Rai, il Cda approva il piano Gubitosi

Il Cda Rai approva il piano di riorganizzazione firmato dal direttore generale Luigi Gubitosi. Un altro Consiglio d’amministrazione andrà in scena nel pomeriggio, stavolta della controllata Rai Way, che dovrà discutere dell’Opa lanciata ieri da Mediaset tramite EI Towers. Ma il premier Matteo Renzi ha già chiarito: il 51% della società che gestisce le torri deve rimanere in mano pubblica. 

“Arriveremo a una redazione unica – ha spiegato Gubitosi –. Faremo un passaggio, prima, dividendo in due le nostre attuali testate. Oggi ne abbiamo almeno sei televisive: diventeranno due, che confluiranno in un’unica redazione. Il modello è quello della Bbc storica, ma in realtà è un modello al quale stanno convergendo un po’ tutti gli operatori. Dopo 35 anni finalmente si riesce a cambiare. Cade un muro invisibile, ma storico. E cambia l’informazione. Pensiamo che sarà migliore, più aggiornata e ci riporta a uno standard internazionale adottato da tutti gli altri broadcaster”.

Secondo il direttore generale, la riorganizzazione “è una grande semplificazione che ci permetterà di fare ancora più cose, di dare maggiore qualità e servizio ai nostri utenti. A tre anni dall’implementazione, l’azienda stima di poter risparmiare, con il piano stesso, 70 milioni l’anno”. Quanto alle ricadute occupazionali, Gubitosi ha detto che “ci sarà una migliore utilizzazione dei giornalisti e di tutto il resto del personale”.

Intanto, un Cda straordinario di Rai Way è stato convocato per le ore 17. “Il governo ha messo delle regole su Rai Way che non intende modificare, che sono le regole del 51%. Punto – ha detto oggi Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi –. Per me la discussione è finita qui. Credo che dovrete abituarvi a prendere le operazioni di mercato per quello che sono: non operazioni politiche, ma operazioni di mercato”. 

Ieri sera il Governo aveva ricordato in una nota che, “anche considerata l’importanza strategica delle infrastrutture di rete, un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 2 settembre 2014 ha stabilito di mantenere in capo a Rai una quota nel capitale non inferiore al 51 per cento” della società controllata. 

“L’offerta pubblica per Rai Way – si legge nel testo diffuso dal ministero dello Sviluppo economico – conferma l’apprezzamento da parte del mercato della scelta compiuta a suo tempo dal Governo di valorizzare la società delle torri Rai facendola uscire dall’immobilismo nel quale era confinata. La quotazione in Borsa si è rivelata un successo”.

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