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Quota 100, Inps-Upb: le domande sono la metà del previsto, ma i costi possono lievitare da 12 a 23 miliardi 

Uno studio congiunto di Inps e Upb rileva che le richieste di Quota 100 arrivate entro il 2021 sono state 380mila, ma entro il 2025 potrebbero ancora salire oltre le 450mila

Quota 100, Inps-Upb: le domande sono la metà del previsto, ma i costi possono lievitare da 12 a 23 miliardi 

Fra il 2019 e il 2021 sono andati in pensione anticipata con Quota 100 circa 380mila italiani, poco più della metà (il 55%) di quanto previsto dal primo governo Conte. Tuttavia, entro la fine del 2025 – quando la finestra per utilizzare questo canale d’uscita si chiuderà – le adesioni potrebbero salire oltre la soglia delle 450mila. I conti sono dell’Inps e dell’Ufficio parlamentare di bilancio, che mercoledì hanno pubblicato uno studio congiunto dal titolo “Un bilancio di Quota 100 a tre anni dal suo avvio”. 

Quanto è costata Quota 100… 

Per quanto riguarda la finanza pubblica, finora i pensionamenti con Quota 100 sono costati allo Stato 11,8 miliardi di euro. Il dato è inferiore non solo alle stime iniziali (-6,7 miliardi), ma anche al budget rivisto in corsa dal governo (-2,2 miliardi), che ha ridotto gli stanziamenti per la misura prima con la Nadef 2019 e poi con la legge di Bilancio 2020.  

…e quanto costerà 

In proiezione, però, il peso sulle casse pubbliche rischia di raddoppiare. Stando alle proiezioni di Inps e Upb, sempre entro il 2025 le uscite legate a Quota 100 potrebbero lievitare fino a 23 miliardi di euro. Anche in questo caso, comunque, l’esborso risulta largamente inferiore alle attese: la differenza è di 10,5 miliardi rispetto a quanto ipotizzato nel 2019 e di 5,8 miliardi se si considerano i successivi definanziamenti.  

Quota 100 rimane accessibile (per alcuni) fino al 2025 

Anche se Quota 100 non esiste più dalla fine dell’anno scorso, spiega lo studio, fino al 2025 rimane accessibile a chi ha maturato i requisiti (62 anni di età più 38 di contributi) entro il 31 dicembre 2021. Tanto è vero che, fra gennaio e marzo di quest’anno, l’Inps ha ricevuto ben 12.100 domande di pensionamento con Quota 100 e ne ha accolte 4.700. Nel triennio 19-21, invece, le richieste sono state in tutto 481.444, di cui 379.860 hanno ottenuto il via libera.  

Quota 102: in 5 mesi solo 3.860 richieste 

In sostituzione di Quota 100, dal primo gennaio di quest’anno è entrata in vigore Quota 102, varata dal governo Draghi con l’ultima manovra di bilancio. I requisiti della nuova misura sono più stringenti sotto il profilo anagrafico: per andare in pensione anticipata rispetto alle regole della legge Fornero, infatti, bisogna essere almeno 64enni e avere 38 anni di contributi. Per questo canale d’uscita, l’Inps ha ricevuto fra gennaio e maggio appena 3.860 domande, di cui il 58% proveniente da dipendenti pubblici. Alla data in cui è stata completato lo studio Inps-Upb, risultava lavorato solo un quinto delle richieste (772), di cui la metà è stata accolta. 

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