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QUIRINALE – Pd avanti con Prodi, Pdl e Lega non ci stanno: “Disertiamo il voto”

Dopo il nulla di fatto del terzo scrutinio, dalla quarta votazione per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, in programma oggi pomeriggio, il Pd conferma che voterà compatto Prodi – Furiosa reazione di Pdl e Lega: “Non partecipiamo al quarto scrutinio” – La provocazione del M5S: “Se il Pd vota Rodotà, si aprono praterie per il governo…”.

QUIRINALE – Pd avanti con Prodi, Pdl e Lega non ci stanno: “Disertiamo il voto”

La notizia del giorno, nella difficile corsa al Quirinale, è la candidatura di Romano Prodi da parte del Pd, che, a partire dal quarto scrutinio, voterà per il Professore. Una candidatura che, almeno sulla carta, ricompatta il Partito democratico (renziani e giovani turchi inclusi) e ricuce lo strappo con Vendola, ma che ha scatenato la reazione furibonda del Pdl.

Un cambio di nome che è anche un cambio di metodo, e una chiusura all’ipotesi di larghe intese. La scelta condivisa di Franco Marini si è conclusa con una debacle, che ha portato alla scelta del candidato più indigesto per Silvio Berlusconi. Chiara, e assai polemica, la posizione assunta dal centrodestra. Dopo le dichiarazioni irritate dei vari esponenti, è infatti arrivata la decisione, che per ora coinvolge Pdl e Lega Nord, ma alla quale potrebbe far seguito quella di altri gruppi della coalizione: non partecipare alla quarta votazione, quella nella quale basta la maggioranza assoluta dei componenti (504 voti).

Pdl e Lega dunque diserteranno il voto, per evitare eventuali franchi tiratori e per mettere spalle al muro il Pd, che ora dovrà necessariamente fare da solo visto che Scelta Civica di Monti si è già espressa per la Cancellieri e Grillo è irremovibile su Rodotà. Dal Movimento 5 Stelle stanno anche provando a ingolosire Bersani: “Se il Pd vota Rodotà, si aprono praterie per il governo…”.

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