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Quantitative easing, tutto quello che c’è da sapere

Dopo gli ultimi dettagli che la Bce fisserà nel Consiglio direttivo di domani e giovedì, il Quantitative easing di Mario Draghi scatterà venerdì o lunedì – L’Eurotower immetterà nel sistema europeo almeno 1.140 miliardi acquistando titoli di Stato e corporate bond dei Paesi dell’Eurozona – Il programma durerà almeno fino al settembre 2016

Quantitative easing, tutto quello che c’è da sapere

Domani a Cipro prenderà il via la due giorni del Consiglio direttivo Bce che darà il via libera definitivo al Quantitative easing, il maxi piano per l’acquisto di titoli pubblici e privati da parte dell’Eurotower. L’operazione partirà venerdì 6 o lunedì 9 marzo e riguarderà bond da due a 30 anni sul mercato secondario, dove si scambiano i titoli già in circolazione. 

QUANTO VALE E QUANTO DURA IL QE?

Il Qe immetterà risorse nel sistema per almeno 1.140 miliardi di euro (circa il 12% del Pil europeo), pari a 60 miliardi al mese (di cui 43 in titoli di Stato) da qui al settembre del 2016, anche se la scadenza potrà essere rinviata. C’è però un limite: gli acquisti non potranno superare il 33% dei titoli di ogni singolo emittente.

QUALI SONO GLI OBIETTIVI?

L’obiettivo fondamentale è ridare slancio all’inflazione per far ripartire il motore dell’economia. Il target ufficiale cui punta Francoforte è un tasso di crescita dei prezzi “inferiore ma vicino al 2% annuo”: una meta piuttosto lontana, considerando che a febbraio l’area valutaria ha registrato in media una deflazione dello 0,3%. 

Inoltre, l’iniezione di liquidità dovrebbe liberare fondi nei bilanci bancari, che gli istituti potrebbero utilizzare per far ripartire il credito. La creazione di moneta, poi, indebolirà ulteriormente l’euro, avvantaggiando le esportazioni, ma penalizzando l’import. L’aumento della domanda di bond, infine, dovrebbe portare a una riduzione del loro costo.

COME SI DECIDE QUALI TITOLI DI STATO ACQUISTARE? 

Il Consiglio della Banca centrale, che ha annunciato il Qe lo scorso 22 gennaio, deve ancora precisare quando e come avverrà la concertazione degli acquisti, che comunque saranno ripartiti in proporzione alle quote detenute dai vari istituti centrali nazionali nel capitale della Bce. 

QUANTI TITOLI DI STATO ITALIANI SARANNO ACQUISTATI? 

Per quanto riguarda l’Italia, la quota del nostro Paese nel capitale della Bce è pari al 17,5%, che corrisponde ad acquisti totali per 140,3 miliardi, ovvero 7,4 miliardi al mese.

COM’E’ RIPARTITO IL RISCHIO?

Sull’Eurotower graveranno solo le eventuali perdite legate al 20% degli acquisti totali (di cui il 12% in titoli nazionali e l’8% in obbligazioni emesse da Bei, Esm e altre istituzioni transnazionali). Per il restante 80% dei bond acquistati, invece, non è prevista alcuna condivisione dei rischi: saranno le singole Banche centrali nazionali a dover registrare le rispettive (ed eventuali) passività. 

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