Condividi

Putin escalation: spacca l’Ucraina riconoscendo le repubbliche separatiste. Proteste di Biden, Ue e Onu

In diretta tv il Presidente russo riconosce le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk – Usa e Ue varano sanzioni contenute: le misure più severe arriveranno in caso di invasione

Putin escalation: spacca l’Ucraina riconoscendo le repubbliche separatiste. Proteste di Biden, Ue e Onu

Russia e Ucraina scivolano verso la guerra. Vladimir Putin ha firmato il documento con cui riconosce la legittimità delle autoproclamate “Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk”. Subito dopo, il Presidente russo ha parlato del possibile ingresso delle forze armate nel Donbass occupato per “un’operazione di mantenimento della pace”, che secondo l’Onu sarebbe in realtà “un’invasione nei confini ucraini”. Nella notte sono stati segnalati movimenti di truppe.

Troveranno o costruiranno il modo di imporci sanzioni – ha ammesso Putin in diretta tv – tanto ce le avrebbero imposte comunque”.

Dura la reazione del presidente ucraino, Volodymir Zelensky: “Non abbiamo paura di niente e di nessuno, gli ucraini non cederanno un solo pezzo del Paese. I confini riconosciuti a livello internazionale rimarranno tali”.

Poche ore prima che la situazione degenerasse si era parlato di un possibile vertice Biden-Putin per evitare il peggio. Poi però i russi hanno denunciato sconfinamenti di sabotatori ucraini in territorio russo e la “distruzione di un check point 150 metri all’interno della Russia a Rostov”. Accuse che Kiev ha respinto come “fake news”.

Secondo le intelligence occidentali, la Russia avrebbe 50 battaglioni pronti a entrare nel Donbass. Se i leader delle Repubbliche popolari chiedessero aiuto, potrebbe iniziare l’invasione.

Usa e Ue rafforzano le sanzioni contro la Russia

Per quanto riguarda la reazione di Usa e Ue, è in arrivo un rafforzamento delle sanzioni contro la Russia, ma contenuto, nella speranza che la minaccia di provvedimenti più severi possa funzionare come deterrente contro l’invasione. Washington ha quindi scelto di preservare l’unità con l’Europa, invece di procedere in maniera unilaterale con misure immediate e più severe. La linea dell’unità ha prevalso proprio perché Putin conta sulla sua capacità di spaccare l’Occidente, usando la leva dell’energia russa da cui dipendono Italia e Germania.

Le parole della Casa Bianca

“Avevamo anticipato una mossa come questa dalla Russia e siamo pronti a rispondere immediatamente – ha scritto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki – Il presidente Biden emetterà presto un ordine esecutivo che vieterà nuovi investimenti, scambi e finanziamenti da parte di cittadini statunitensi verso, da o nelle cosiddette regioni DNR e LNR dell’Ucraina. Questo decreto fornirà l’autorità per imporre sanzioni a qualsiasi persona determinata a operare in quelle aree dell’Ucraina. I Dipartimenti di Stato e del Tesoro avranno a breve ulteriori dettagli. Presto annunceremo anche ulteriori misure relative alla palese violazione degli impegni internazionali della Russia. Per essere chiari: queste misure sono separate e sarebbero in aggiunta alle misure economiche rapide e severe che abbiamo preparato in coordinamento con alleati e partner, se la Russia dovesse invadere ulteriormente l’Ucraina”.

Ma le misure più severe rimangono (per ora) una minaccia

Sul tavolo restano le misure contro le banche russe (forse solo i 4-5 istituti più grandi e più vicini al Cremlino), l’esclusione dal sistema bancario Swift per le transazioni finanziarie internazionali, il blocco di export e import su vasta scala, a cominciare dai prodotti ad alta tecnologia, e lo stop definitivo al gasdotto Nord Stream 2 fra Russia e Germania, tanto caro a Berlino.

Commenta