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Profumo lancia la Fondazione Leonardo: Violante presidente

Nasce la Fondazione Leonardo-Civiltà delle macchine – il 4 maggio il nuovo numero della rivista “Civiltà delle macchine” – L’ad dell’ex Finmeccanica: “Un momento importante nella storia del gruppo, e nel percorso di dialogo tra industria e cultura”

Profumo lancia la Fondazione Leonardo: Violante presidente

Nasce la Fondazione Leonardo-Civiltà delle macchine, un progetto volto a raccogliere la sfida derivante dallo sviluppo tecnologico in atto per arrivare ad un “nuovo umanesimo industriale”.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina, 4 febbraio, al museo Maxxi di Roma alla presenza del Premier, Giuseppe Conte, e dell’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo. Il prossimo 4 maggio, in occasione dell’anniversario della morte di Leonardo Da Vinci, sarà presentato il nuovo nuovo numero della rivista “Civiltà delle macchine”.

Presidente della nuova fondazione sarà Luciano Violante. “L’Italia non è Disneyland – ha affermato Violante – è invece un Paese che contribuisce in misura rilevante alla civilizzazione e allo sviluppo. La tecnologia è il vero strumento della globalizzazione, ma deve servire l’uomo, non viceversa. Puntiamo a sviluppare la sinergia tra scuola e imprese, tra industria e cultura“.

Puntando a “un nuovo umanesimo industriale” il lancio della Fondazione Leonardo – Civiltà delle macchine “segna un momento importante sia nella storia del gruppo, sia nel percorso di dialogo e confronto tra industria e cultura, tra scienza e arte”, ed è anche “un ritorno alla nostre radici”, ha dichiarato l’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, introducendo l’iniziativa alla cerimonia di presentazione. “La Fondazione rappresenta il ponte ideale tra passato e futuro, per mettere la tecnologia al servizio del bene comune per un nuovo umanesimo industriale”, ha aggiunto.

La rivista “Civiltà delle macchine” nacque nel 1953 “con un carattere multidisciplinare che coinvolgeva le menti più prestigiose dell’epoca, un periodico che ospitava il libero confronto – ha ricordato il manager -. Sono passati 66 anni anni da quella esperienza unica, il Paese è profondamente cambiato ma ieri come oggi il dialogo tra civiltà e tecnologia è più che mai fondamentale“.

“Le infrastrutture nevralgiche non possono fare a meno della tecnologia e le tecnologie hanno uno spazio fondamentale nella diffusione della cultura. Nell’era digitale Civiltà delle macchine è civiltà del presente, la grande sfida che ci poniamo – ha concluso Profumo – è affrontare questa complessità per costruire assieme un futuro sostenibile”.

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