Condividi

Processo Mps, ribaltata la sentenza di primo grado: Mussari e tutti gli altri assolti in appello per i derivati

Assolti tutti e 16 gli imputati, manager e banche, nel processo d’appello sul caso Mps perchè sulla controversa contabilizzazione dei derivati “il fatto non sussiste”. La banca approva i conti e annuncia la presentazione del nuovo piano per il 23 giugno

Processo Mps, ribaltata la sentenza di primo grado: Mussari e tutti gli altri assolti in appello per i derivati

Tutti assolti in secondo grado. Nel processo sul caso Mps, la Corte d’appello di Milano ha assolto tutti e 16 gli imputati, dall’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari all’ex dg Antonio Vigni fino alle banche: Deutsche Bank, la sua filiale londinese e Nomura. Stabilita anche la revoca delle confische di 88 milioni per Nomura e di 64 milioni per Deutsche Bank, imputata assieme alla London Branch, e di tutte le pene accessorie. Per alcuni capi d’imputazione l’assoluzione è arrivata perché “il fatto non sussiste”, mentre per altri episodi, precedenti all’agosto 2011, è stato dichiarato il non luogo a procedere in quanto prescritti.  

Processo Mps: la sentenza della corte d’Appello di Milano

I giudici hanno dunque ribaltato la sentenza del primo grado di giudizio che aveva condannato Mussari a 7 anni e sei mesi (in appello la procura aveva chiesto di confermare la condanna con riduzione della pena a 6 anni e 4 mesi per intervenuta prescrizione di alcuni episodi), l’ex dg Vigni 7 anni e 3 mesi, mentre 5 anni e 3 mesi e 4 anni e 8 mesi di condanna erano stati inflitti rispettivamente all’ex direttore finanziario Daniele Pirondini e all’ex responsabile area finanza Gian Luca Baldassarri. Insieme agli ex vertici, erano stati condannati anche tutti gli altri imputati nel processo e anche le banche coinvolte. Deutsche Bank AG, la sua filiale londinese e Nomura, imputate come società in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, erano state condannate in primo grado a sanzioni pecuniarie molto pesanti: oltre alle confische, 3 milioni di euro di multa erano stati inflitti alla banca tedesca, 540mila euro alla seconda.

Il processo riguarda le presunte irregolarità nelle operazioni di finanza strutturata, Alexandria e Santorini, Chianti Classico e Fresh, effettuate da Rocca Salimbeni tra il 2008 e il 2012. Secondo l’accusa, queste operazioni sarebbero servite a Mps per occultare un “buco” di bilancio di 2 miliardi di euro, derivante dall’acquisizione di Antonveneta, pagata 9 miliardi di euro. I reati ipotizzati nei confronti di tutti gli imputati nel processo sono, a vario titolo, manipolazione del mercato, falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo all’autorità di vigilanza. Ma l’esame delle carte ha indotto la Corte d’Appello a valutazioni più ponderate rispetto al primo grado di giudizio e a smentire la narrazione colpevolista che da 10 anni investiva gli ex vertici del Monte dei Paschi.

“Finalmente giustizia è fatta”, ha commentato l’avvocato Francesco Centonze, che con la collega Carla Iavarone assiste l’ex dg di Mps Antonio Vigni. Tutti gli avvocati in aula si sono abbracciati, alcuni si sono commossi e hanno espresso la loro “soddisfazione” coi cronisti. “I giudici sono stati coraggiosi”, ha detto il legale Francesco Isolabella.

I conti Mps

Poco prima dell’arrivo della sentenza, il cda di Mps ha approvato i conti del primo trimestre, chiuso con un utile di 10 milioni che si confronta con quello di 119 milioni nel primo trimestre dello scorso anno. Il dato è sotto le attese di Mediobanca Securities, ma sopra il consenso degli analisti interpellati da Bloomberg che prevedevano una perdita di 1,8 milioni. In calo anche i ricavi, scesi a 783 milioni (-4,6%) mentre il margine di interesse cresce di oltre il 15% per gli effetti positivi legati alle aste Tltro. 

La società ha inoltre annunciato che il 23 giugno presenterà il nuovo piano. “Auspico che il nuovo piano industriale di Mps venga percepito correttamente dalla Bce, al momento non posso dire che sarà messo tutto a punto ma ci aspettiamo che rifletta le indicazioni della Bce”, ha affermato l’Ad Lovaglio nel corso della conference call con gli analisti, aggiungendo che “è in corso un dialogo che definirei costruttivo con la Banca centrale europea: il piano sembra già in linea con le aspettative”.

All’interno del piano ci sarà anche un aggiornamento sui contenziosi. “Abbiamo tra i migliori legali che si stanno occupando di questi aspetti della banca, è ovvio che si tratta di un’area critica e quindi dobbiamo essere molto chiari con il mercato sul nostro approccio”, ha sottolineato il ceo.

Commenta