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Privatizzazioni: il Tesoro chiama le banche per la quotazione di Fs

Il Tesoro sta organizzando un tavolo di lavoro con i vertici delle Ferrovie dello Stato e gli stessi istituti con l’obiettivo di valutare la strada migliore per lo sbarco in Borsa del 40% della società – Resta da definire con esattezza il perimetro di quotazione: tutto il gruppo delle Ferrovie dello Stato o solo l’Alta Velocità?

Privatizzazioni: il Tesoro chiama le banche per la quotazione di Fs

Aperto il confronto per la futura quotazione di Ferrovie dello Stato da parte del Governo. Il Tesoro sta organizzando un tavolo di lavoro con i vertici delle Fs e le banche, per valutare la strada migliore per la quotazione di un 40% della società, dove è recentemente arrivato il nuovo ad Michele Elia e il nuovo presidente Marcello Messori, che ha le deleghe per la privatizzazione. Per il momento gli incontri sarebbero stati con Mediobanca e Unicredit ma si prevede a settembre un allargamento ad altri istituti nazionali quali Bnp-Bnl e Intesa Sanpaolo-Banca Imi.

L’obiettivo è dunque la quotazione di Fs a Piazza Affari entro il 2105, ma continuano ad emergere nuove questioni tra i vertici della società, Tesoro e banche. Il potenziale incasso per lo Stato nel caso di Fs è enorme: fino a qualche mese fa veniva stimato che dalla cessione del 50% della holding, potessero andare nelle casse del Tesoro circa sei miliardi di euro.

Resta da definire con esattezza il perimetro di quotazione: quotare tutto il gruppo delle Fsa oppure solo l’Alta Velocità, che è la parte più profittevole del business? Sul perimetro dell’Ipo c’erano state discussioni accese anche in passato. L’ex ad Mauro Moretti, ad esempio, si è sempre opposto alla quotazione per prezzi del gruppo nel momento in cui era stata proposta una societarizzazione e privatizzazione della sola Alta Velocità. Ma ora il problema è diverso perchè – e questa un compito specificamente affidato al presidente Messori – la privatizzazione deve armonizzarsi con la liberalizzazione e una maggiore apertura del mercato fino a valutare la fattibilità dello scorporo della rete dal gruppo sul modello Terna o Snam.

Alla base delle trattative ci sarebbe inoltre la volontà di valorizzare al meglio un gruppo che rappresenta una delle storie di risanamento tra le aziende di Stato. La crescita dei ricavi di Fs sul 2012 è stata all’1,2%, mentre i costi poterativi sono scesi dello 0,2%.

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