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Ponte Genova: scontro su concessione e ricostruzione

Di Maio: “Brutte sorprese in arrivo per Autostrade: non faccio ricostruire il ponte a chi lo ha fatto crollare” – Ma il governatore Toti chiede al governo di scegliere la strada più rapida: “Il ministro annunci belle sorprese per Genova”

Ponte Genova: scontro su concessione e ricostruzione

“Autostrade avrà un’altra brutta sorpresa nei prossimi giorni. Io non faccio ricostruire il ponte a chi lo ha fatto crollare”. Queste le parole pronunciate da Luigi Di Maio, vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, durante una visita alla Fiera del Levante di Bari. “Per quanto ci riguarda – ha aggiunto – il ponte Morandi lo deve ricostruire un’azienda di Stato come Fincantieri, perché dobbiamo monitorare cosa si farà sulla ricostruzione del ponte”.

Non è dello stesso avviso Giovanni Toti, governatore della Liguria, che dal Forum Ambrosetti di Cernobbio lancia un appello perché venga scelta la soluzione più rapida per la ricostruzione: “Chiediamo al governo di varare subito il decreto per ricostruire il ponte per consentirci di metterci subito al lavoro non appena arriva il dissequestro della Procura”.

Secondo Toti, “una volta abbattuto, società Autostrade come prevede il contratto che la lega allo Stato, deve al più presto ricostruire il ponte per renderlo fungibile. Se Luigi Di Maio anziché annunciare brutte sorprese per Autostrade annunciasse belle sorprese per Genova e per la Liguria credo farebbe più efficacemente il suo lavoro”.

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Toti non risparmia critiche neppure al ministro del Lavoro, Danilo Toninelli, che lo aveva attaccato in mattinata su Twitter invitandolo a preoccuparsi “di far rientrare in casa gli sfollati per riprendersi gli effetti personali e di dar loro un nuovo alloggio e di non fare politica su Genova”. La replica del Governatore non si è fatta attendere: “Toninelli dovrebbe preoccuparsi di altro rispetto a quello che fa Toti. Dovrebbe occuparsi del suo ministero, visto che la composizione della commissione da lui nominata ruotano più velocemente che in una partita di calcio”.

Quanto alla concessione, una nota della Presidenza del Consiglio chiarisce che la decisione sarà presa senza alcun pregiudizio ideologico: “Bisogna adoperarsi perché i beni pubblici siano amministrati nel modo più efficiente possibile – si legge in una nota – assicurando il maggior ritorno alla collettività”.

Poi però Di Maio ha precisato: “In Italia ci sono tre soggetti che gestiscono le autostrade: Aspi, Gavio e Toto. Se noi parliamo di rimettere a gara le autostrade, ci sono due possibilità: o tornano ad Aspi ed è da pazzi oppure ci facciamo colonizzare. Quindi necessariamente devono tornare allo Stato e per due ragioni: meno pedaggi e tutti i soldi dei pedaggi li mettiamo nella manutenzione invece che nelle tasche di Benetton”.

Intanto, è arrivata la notizia delle dimissioni di Bruno Santoro, indagato nell’inchiesta di Genova. Santoro faceva parte della commissione ispettiva nominata da Toninelli per stabilire le cause del crollo del ponte Morandi.

Da parte sua, il ministro ha annunciato l’avvio di una mappatura delle criticità nelle infrastrutture di tutta Italia per intervenire dove serve: “Penso ad esempio allo stato in cui si trovano la A24 e la A25”, ha precisato.

Infine, la Procura di Genova ha dato il via libera all’installazione dei sensori per il monitoraggio dei due tronconi del ponte rimasti in piedi. Il nulla osta era un passaggio indispensabile per l’avvio dei lavori, visto che l’area era posta a sequestro.

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