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Più donne e più sostenibilità nelle imprese: il convegno “Soffitti di Cristallo e Muri di Gomma” alla Consob

Sebbene la legge Golfo-Mosca abbia migliorato la parità di genere nei vertici aziendali, persistono “muri di gomma” che frenano l’ascesa delle donne. Gabriella Alemanno, commissaria Consob: “Servono nuovi interventi legislativi”

Più donne e più sostenibilità nelle imprese: il convegno “Soffitti di Cristallo e Muri di Gomma” alla Consob

Servono nuove leggi a favore delle donne nelle imprese, oltre “i soffitti di cristallo”. È il monito della commissaria Consob, Gabriella Alemanno, intervenuta oggi, lunedì 4 marzo, in apertura dei lavori del convegno “Soffitti di cristallo e muri di gomma. Leadership femminile e missione Esg”. L’evento si è tenuto stamattina in Consob a Roma in vista della Festa delle Donne, il prossimo 8 marzo.

La commissaria Alemanno non ha dubbi: “è necessario valutare l’ipotesi di un nuovo intervento normativo che sia di stimolo a migliorare la presenza delle donne nelle imprese anche lì dove il vincolo normativo oggi non c’è” come nel mondo delle società non quotate in Borsa. Il dibattito è acceso, considerando il ruolo cruciale che la parità di genere può giocare nella crescita e nella sostenibilità delle aziende. La legge Golfo-Mosca ha dato frutti, ma i “muri di gomma” frenano ancora.

Le sfide della parità di genere nelle imprese

L’intervento legislativo della legge Golfo-Mosca, che ha promosso l’equilibrio di genere negli organi sociali delle società quotate, ha già ottenuto risultati significativi. A partire dal 2011, quando la normativa è stata introdotta, la presenza femminile è salita dal 7% al 43% nei Consigli di amministrazione e al 41% negli organi di controllo delle società quotate, come indicano gli ultimi dati Consob.

Tuttavia, la commissaria ha sottolineato che, sebbene i “soffitti di cristallo” ai vertici siano stati infranti, persistono ancora i “muri di gomma” ai livelli inferiori delle organizzazioni. Queste barriere, spesso invisibili ma limitanti, ostacolano la piena valorizzazione delle donne e delle loro capacità frenando l’efficienza e l’innovazione.

Ha poi sottolineato l’influenza positiva della presenza femminile nei processi decisionali delle aziende, portando a performance migliorate e una maggiore attenzione per le questioni ambientali e sociali. Questi aspetti, sempre più cruciali per gli investitori, potrebbero essere la spinta per estendere l’esperienza positiva delle società quotate anche a quelle non quotate, con l’implementazione di nuove normative specifiche. Inoltre, ha condiviso l’importanza dell’accesso al capitale di rischio per le società, come una porta per la visibilità, la crescita finanziaria e la competitività.

Quanto agli interventi per semplificare le donne nell’approccio al mondo del lavoro, Alemanno ha detto “penso, ad esempio, ai congedi, al bonus asili nido, all’assegno unico universale e alla recente misura, introdotta dal Governo, il cosiddetto bonus mamma, che consiste in un esonero dai versamenti dei contributi per le lavoratrici madri, bonus erogato direttamente in busta paga”.

Infine, Alemanno ha sottolineato anche una problematica più ampia: “sotto un profilo più generale, le donne, oltre a essere poco presenti nelle posizioni di vertice, sono sovra-rappresentate in settori che pagano salari più bassi e vengono spesso assunte con contatti part-time (l’incidenza del part- time sfiora il 50% tra le donne, e in molte regioni del Sud supera il 60%. Dati Inps)”.

Un quadro che evidenzia la necessità di interventi strutturali per garantire una reale parità di opportunità.

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