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Pirelli: Camfin si rafforza e con due operazioni sale dal 14% al 20,58% del capitale

Se si considera anche il patto di consultazione con Brembo, il fronte dei soci italiani sale al 26% di Pirelli, dietro il 37% del socio cinese Sinochem

Pirelli: Camfin si rafforza e con due operazioni sale dal 14% al 20,58% del capitale

Due mosse veloci, parallele, che rafforzano il controllo di Marco Tronchetti Provera su Pirelli. Camfin, il veicolo dei soci italiani di Pirelli guidati da Marco Tronchetti Provera, ha completato due operazioni simultanee e si è così rafforzata nel capitale della Bicocca consentendo alla Mtp Spa dell’imprenditore milanese di raggiungere una quota indiretta del 20,58%. 

​​Se si considera anche il patto di consultazione con Brembo, a cui fa capo il 6% di Pirelli, il fronte dei soci italiani sale così al 26% del gruppo degli pneumatici, dietro il 37% del socio cinese Sinochem. 

Pirelli e le due operazioni che rafforzano i soci italiani

In primo luogo Mtp Spa ha sottoscritto un aumento di capitale del veicolo Longmarch, che faceva capo alla famiglia cinese Niu, raggiungendo il controllo della società lussemburghese. Grazie a questa operazione Mtp è arrivata a gestire il 3,68% di Pirelli detenuto dalla stessa Longmarch. L’affare, spiega la nota di Camfin, si fonda sulla partnership ventennale tra Tronchetti Provera e l’imprenditore cinese Mr. Niu ed è coerente con le previsioni degli accordi sottoscritti nel 2020 tra Camfin e Longmarch, che prevedevano l’impegno di Longmarch a negoziare un accordo riguardante il conferimento del 3,68% di Pirelli nel gruppo Camfin.

In secondo luogo, Camfin Alternative Assets, controllata di Camfin, ha acquistato il 2,8% del capitale di Pirelli da un primario operatore: l’operazione è stata finanziata tramite un aumento di capitale di Camfin Alternative Assets sottoscritto per 17,3 milioni da Camfin e per 107,8 milioni da Longmarch. A valle dell’operazione Camfin Alternative Assets sarà controllata al 51% da Camfin e partecipata al 49% da Longmarch.

In seguito alle due operazioni e considerando che il 14% del capitale di Pirelli era già in mano a Camfin, la quota complessiva della società arriva a circa il 20,58% del gruppo della Bicocca, “rinsaldando così il ruolo di Camfin e MTP SpA quali azionisti stabili e ribadendo la fiducia e l’impegno nel sostenere i progetti industriali di Pirelli”, si legge nella nota di Camfin.

I nuovi accordi

Nell’ambito della complessiva operazione di rafforzamento, il cda di Camfin ha deliberato di proporre all’assemblea di estendere dal 30 giugno 2026 al 30 giugno 2030 la data dalla quale sarà possibile per gli azionisti richiedere lo scioglimento di Camfin stessa. In questo contesto è stato stabilito che lo scioglimento, ove richiesto, potrà avvenire mediante attribuzione proporzionale delle azioni Pirelli detenute da Camfin ai soli soci A, vale a dire, Mtp, Intesa Sanpaolo e Unicredit, mentre i restanti soci potranno esercitare il recesso mediante liquidazione in contanti.

Restano infine invariati il patto di consultazione per il voto nell’assemblea Pirelli con Brembo e Next Investments relativo al 6% di Pirelli detenuto dal gruppo bergamasco e il patto parasociale di maggio 2022 con China National Chemical Corporation sulla governance di Pirelli dopo che il governo ha esercitato il Golden power.

Pertanto, considerando anche il voto di Brembo, il peso di Mtp Spa-Camfin nell’assemblea di Pirelli è pari al 26,6% circa del capitale a fronte del 37% in mano a Sinochem.

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