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Pil Italia: nel III trimestre rimbalzo oltre il 10%

Lo prevede il centro studi Ref Ricerche nel suo ultimo rapporto sulla congiuntura – In ripresa i consumi energetici, la Cig cala, la crisi del turismo è meno pesante del previsto – Ma nel quarto trimestre la ripresa potrebbe perdere slancio e per tornare ai livelli precrisi ci vorrà tempo

Pil Italia: nel III trimestre rimbalzo oltre il 10%

Nel terzo trimestre il Pil italiano rialzerà la testa e il rimbalzo rispetto al periodo aprile-giugno potrebbe superare il 10%. Lo scrive il centro studi Ref Ricerche nel suo ultimo rapporto sulla congiuntura.

Dall’analisi emerge che a luglio “le ore di Cig, pur restando in assoluto su valori elevatissimi, risultano essersi più che dimezzate rispetto al picco di aprile. Allo stesso modo, sempre a luglio l’occupazione è tornata a crescere rispetto al mese precedente, dopo un semestre di continue flessioni”.

Ma sono molti gli indicatori che mettono in luce una fase di recupero iniziata con le riaperture di maggio e poi proseguita nel corso dell’estate. In particolare, Ref Ricerche pone l’accento sui “consumi di input energetici”, che “hanno approssimato ad agosto i livelli del 2019”. Ad esempio, i consumi industriali di gas ed elettricità elettrica, dopo essere scesi rispettivamente del 24,6 e del 17,8% su base annua ad aprile, in estate hanno registrato flessioni di gran lunga inferiori, se non un recupero completo: -3,5 e -6,9% a luglio; +1,4 e -4,2% ad agosto.

Anche i dati sui consumi di benzina a luglio (-5,8% su anno, dal -51,9% di aprile) mettono in evidenza “una normalizzazione graduale della mobilità – si legge ancora nel rapporto – mentre le immatricolazione di autovetture hanno continuato a risalire la china”.

Sul fronte del turismo, la situazione rimane molto difficile, “ma meno grave rispetto alle attese che prevalevano nel periodo successivo al lockdown – sottolinea Ref Ricerche – Il turismo è andato meglio del previsto grazie alla scelta degli italiani di non recarsi all’estero per timore di essere contagiati o di nuove chiusure delle frontiere”.

In ogni caso, anche alla fine del secondo trimestre, “il gap da colmare per tornare sui livelli precrisi resterà significativo – conclude l’analisi – Il timore è che già nel quarto trimestre la ripresa possa perdere di vivacità, anche a seguito dell’introduzione di nuove misure di restrizione ai comportamenti. L’obiettivo deve essere quello di limitare la diffusione del virus senza dove-re ricorrere a un secondo lockdown”.

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