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Auto: il crollo rallenta, si discute sugli incentivi

Ad agosto il calo delle immatricolazioni in Italia si è ridotto notevolmente (-0,43%), arrestando l’emorragia in corso dall’inizio dell’anno (-38%) – Ma i costruttori esteri (Unrae) chiedono di modificare l’Ecobonus

Auto: il crollo rallenta, si discute sugli incentivi

Il crollo del mercato dell’auto continua, ma rallenta. Secondo i dati diffusi martedì sera dal ministero dei Trasporti, ad agosto in Italia sono state immatricolate 88.801 vetture, lo 0,43% in meno rispetto allo stesso mese del 2019, un dato in deciso miglioramento rispetto al -11,01% di luglio. Se si allarga lo sguardo ai primi otto mesi del 2020, tuttavia, la flessione su base annua arriva al 38,93%.

Per quanto riguarda il solo gruppo Fca, il calo registrato ad agosto è molto peggiore rispetto a quello della media del mercato: -2,65% su anno, a quota 20.286 immatricolazioni. Nel periodo gennaio-agosto 2020, Fiat Chrysler ha venduto 190.075 auto, anche in questo caso ottenendo un risultato peggiore della media: -40,94%.

“Analizzando i dati delle immatricolazioni del mese di agosto (-0,4%), si riscontrano i primi segni di arresto dell’emorragia dopo mesi di recessione – commenta Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – Ma i ritmi del rinnovo del parco circolante restano, ancora bassissimi e per raggiungere un livello di mercato normale sarà più che mai necessario proseguire nel solco tracciato nelle ultime settimane con l’erogazione degli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni”.

Crisci ricorda che Unrae “ha manifestato da subito favore verso il sostanzioso rifinanziamento del fondo ecobonus”, esprimendo però “forte perplessità in merito alla suddivisione in tre plafond, che sono disconnessi dalle reali segmentazioni di mercato e rischiano quindi di frenare le libere scelte dei consumatori”.

Secondo l’associazione, “è verosimile pensare che il plafond di 100 milioni di euro destinato ai veicoli che emettono da 91 a 110 g/km di CO2 si esaurirà anzitempo (forse già nelle prossime settimane) creando inevitabili distorsioni di mercato. Riteniamo, pertanto, fondamentale che le Istituzioni competenti rivedano le disposizioni suddette, prevedendo la possibilità di riallocare le risorse in eventuale esubero verso i fondi prematuramente esauriti”.

Infine, Unrae torna a chiedere al governo di rivedere le norme fiscali per le auto aziendali.

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