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Piazza Affari maglia rosa per un giorno

Banche e auto fanno rimbalzare la Borsa – Bper, Ubi (che smentisce trattative con Mps) e Intesa Sanpaolo guidano il recupero del mondo del credito – L’onda cinese si proietta su Exor e Fca – Exploit di Stm – Sempre in difficoltà i titoli della moda – Vendite su Anima e su Telecom Italia, che però fa il pieno di bond – Rcs ancora sopra la soglia Opa – Attesa per i verbali Fed sui tassi.

Risale Piazza Affari dopo un inizio di settimana complicato. L’indice Ftse Mib chiude con un guadagno dell’1,23%, e fa meglio degli altri listini europei: Londra -0,03%, Parigi +0,51%, Francoforte +0,54%. A trascinare al rialzo Milano sono principalmente la galassia Agnelli (esclusa Ferrari), che ieri aveva subito forti perdite soprattutto con Fca, e alcuni titoli bancari, in particolare Bper e Ubi Banca con rialzi rispettivamente del 7 e del 3,7% ma anche Unicredit (+0,7%), Intesa Sanpaolo (+2,66%), Bpm (+2,2%), Banco Popolare +0,46%.

Nella galassia Agnelli a spiccare è soprattutto Exor, con un guadagno di quasi il 4%. In evidenza tra i migliori titoli del paniere principale anche Stmicroelectronics +6,22% e Poste Italiane +2,74%, mentre soffrono i settori del lusso, del risparmio gestito e Telecom Italia, che nei giorni scorsi aveva convinto i mercati dopo la presentazione del piano per il taglio dei costi, e che oggi cede circa mezzo punto percentuale.

E’ anche una giornata di bond: il Tesoro ha lanciato un nuovo Btpei a scadenza 5 anni, collocato da un pool di banche internazionali che costituisce il primo passo verso nuovi bond indicizzati all’inflazione. Ordini per oltre 5,7 miliardi alla chiusura del book. Telecom Italia ha invece messo sul mercato obbligazioni per un miliardo e in giornata la domanda è già arrivata a quota 4 miliardi, sfruttando anche il momento favorevole di mercato legato all’imminente avvio del programma di acquisto di corporate bond della Bce (è intanto atteso per stasera, mercoledì 18 maggio, il verbale del board sui tassi).

Fuori dal paniere principale Rcs Mediagroup guadagna ancora lo 0,14% ed è sempre oltre la soglia dell’Opa lanciata da Bonomi e alcuni soci storici del gruppo editoriale: chiude a 0,716 euro per azione.

Ripiega leggermente il petrolio dopo il boom di inizio settimana, ma rimane a ridosso dei 50 dollari al barile: Brent appena sopra i 49 dollari, Wti circa 1 dollaro in meno a 48,2. Il ribasso è dovuto soprattutto al rialzo a sorpresa delle scorte Usa. L’euro tende a indebolirsi rispetto al dollaro statunitense: dopo il picco toccato a inizio maggio oltre 1,15, oggi la valuta europea si compra con 1.12782 dollari US. Lo spread Btp Bund, che in giornata aveva superato quota 140 punti base, chiude intorno ai 139 punti.

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