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Piazza Affari in sella al toro dopo la fiesta a Madrid: asta dei bonos dà slancio ai titoli bancari

Il successo dell’asta dei bond spagnoli dà ossigeno alle banche – E Piazza Affari, regina d’Europa, guadagna il 3,68%: volano Unicredit e Intesa Sanpaolo – In calo gli spread dei Btp e dei Bonos rispetto ai Bund tedeschi – Boom di Unipol-Fonsai dopo che i Ligresti sono finiti nel mirino dei Pm – Continua il rally di Telecom Italia

Piazza Affari in sella al toro dopo la fiesta a Madrid: asta dei bonos dà slancio ai titoli bancari

Vola la Borsa di Milano, sulle ali dell’asta spagnola e dell’indice della fiducia tedesca, lo Zew. L’indice Ftse Mib sale del 3,68% a quota 14.494, lasciandosi alle spalle le altre piazza europee: Francoforte +2,65% e Parigi +2,72, Londra +1,28 e Madrid in rialzo del 2,41% .

Completa il quadro in rosa la decisione del Fondo Monetario Internazionale di alzare le previsioni di crescita economica degli Usa per il 2012 a +2,1% dalla precedente stima di +1,8%. Per quanto riguarda la crescita globale, adesso il Fondo prevede uno sviluppo quest’anno del 3,5%, dalla precedente previsione di +3,3%. Gli indici Dow Jones ed S&P500 salgono dell’1,1%, Nasdaq +1,3%.

Il rendimento del Btp a 10 anni scende intanto di 9 punti base a 5,47% ed il rendimento del Bono è in calo di 16 punti base a 5,86%. Lo spread Btp Bund si restringe a 373 punti base (-12 punti base) e lo spread Bono–Bund scende a 412 punti base (-18 punti base).

A guidare la corsa ci pensano le banche: in testa la Banca Popolare dell’Emilia +8,7% seguita ad una spanna da Banco Popolare +7,3% e PopMilano +7%. Ubi Banca segna +5,5%. Rialzi superiori al 6,6% per le due big, Unicredit e Intesa Sanpaolo, precedute da Mediobanca +7%. Trionfale accelerazione per Fondiaria Sai +24%, Unipol +22% e Milano Assicurazioni +16%. Ma dietro al boom non c’è tanto l’intesa sui concambi siglata nella serata di lunedì, bensì’ la richiesta di fallimento avanzata dalla Procura di Milano per Sinergia e Imco, le due finanziarie controllate dalla famiglia Ligresti che detengono il 20,2% di Premafin -1%.

I magistrati ipotizzano ora anche il reato di bancarotta fraudolenta in questo filone dell’inchiesta su Premafin e Fondiaria-Sa, aperta originariamente per manipolazione del mercato; in palio c’è un buco nei conti da 100 milioni di euro e che la richiesta di fallimento è stata avanzata dopo che “è saltata una ipotesi di risanamento fra privati”. In particolare, nell’istanza di fallimento, i magistrati scrivono che a Sinergia servirebbero 50 milioni di euro di liquidità per proseguire le attività fino al 2014.

Non sono chiare al momento le ripercussioni sull’operazione con Unipol, della richiesta di fallimento avanzata oggi dalla procura. Ma il mercato si attrezza per sfruttare eventuali novità. In progresso, intanto, anche Generali + 3,3% e Cattolica Assicurazioni + 6%.

Continua, infine, il rally di Telecom Italia + 2,5%. Forti rialzi per Mediaset +5%, Mediolanum +5,5% e Impregilo +5,8%. Tra le small e mid cap si mettono in luce Trevi +7% e Iren +5%, titoli assai bersagliati nelle passate sedute.

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