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Piazza Affari frena con le banche, ma exploit di Creval e Tenaris

I listini in Europa affrontano una giornata riflessiva e Milano è sostanzialmente in linea con le altre piazze – Perde quota Telecom Italia – Euro in rialzo sul dollaro e spread in discesa per i titoli di Spagna, Francia e Portogallo

Piazza Affari frena con le banche, ma exploit di Creval e Tenaris

Si spegne l’effetto della riforma fiscale Usa sui listini europei. Al contrario, i mercati cominciano a fare i conti sui costi che il “buco” nelle entrate comporterà per il deficit Usa. JP Morgan ha messo in evidenza che il Tesoro sarà costretto ad aumentare di parecchio le emissioni di obbligazioni, fino ad arrivare a livelli mai visti negli ultimi otto anni.

A Piazza Affari l’indice Ftse Mib perde poco meno di mezzo punto sotto quota 22.200. In rosso anche gli altri listini: Parigi e Francoforte perdono lo 0,4%. Peggio di tutti Madrid (-0,6%) alla vigilia del voto catalano. Fuori dall’area euro, deboli Londra e Zurigo -0,1%.

Sul mercato valutario si rafforza l’euro a 1,1847 sul dollaro. Debole lo yen (113,135 sulla valuta Usa) nel primo giorno dell’ultimo meeting nel 2017 della banca centrale.

In fermento il mercato obbligazionario: oggi è l’ultimo giorno in cui la Bce comprerà titoli di Stato, prima della pausa negli acquisti tra il 21 e il 29 dicembre. Dal 2 gennaio Francoforte dimezzerà gli interventi a 30 miliardi mese. Il rendimento del Bund tedesco consolida a 0,38%. il Btp a 1,88%. Ancora forti gli acquisti sul decennale del Portogallo, il cui rendimento scende a 1,71%, distanziando di parecchio l’omologo italiano.

La Banca centrale svedese fa intanto il primo passo in direzione opposta alla politica monetaria ultra-espansiva finora in atto, confermando il costo del denaro sul livello attuale ma stabilendo di non fare nuovi acquisti netti di asset, continuando peraltro a reinvestire titoli in scadenza e cedole.

Invariato il prezzo del petrolio: Brent a 63,8 dollari il barile. Modesto l’impatto su Eni (-0,36%) della notizia per il rinvio a giudizio dell’ad Claudio Descalzi (assieme all’ex Paolo Scaroni) per le tangenti pagate in Nigeria. La società ha messo in produzione il giacimento di Zohr, in Egitto. Stamattina RBC Capital Markets ha confermato il giudizio Overweight, alzando il target price a 15,50 euro da 15,0 euro.

Piatta Saipem. In evidenza Tenaris (+1,10%) dopo aver superato in avvio il 2%. Barclays ha avviato la copertura con una raccomandazione Overweight, target price a 16,50 euro.

In calo sui listini europei i titoli finanziari, come Banco Santander e BNP Paribas. A Milano rallenta Banco Bpm -1%, che ha deliberato la cessione di altri 1,8 miliardi di euro di crediti in sofferenza, non ci sono indicazioni precise sul prezzo al quale è avvenuta la transazione. Giù Unicredit (-1,2%) nella mattina dell’audizione dell’ex ad Federico Ghizzoni.

In grande evidenza Creval (+9%) dopo il via libera dell’assemblea all’aumento di capitale da 700 milioni di euro: i dirigenti puntano a chiudere l’operazione prima delle elezioni politiche.

Nel resto del listino ben intonata Mediaset (+1,2%), che sta trattando una fornitura di contenuti a Tim Vision per 460 milioni.

Rosso profondo invece per Telecom Italia (-1,8%). Oggi Iliad ha annunciato l’allungamento dei tempi per lo sbarco nel mercato italiano.

Arretra anche Atlantia (-0,60%). Alcuni ministri spagnoli hanno chiesto alle autorità di sorveglianza di ritirare l’autorizzazione al lancio dell’Opa su Abertis, concessa in passato al gruppo italiano. Secondo indiscrezioni, il premier spagnolo avrebbe chiesto ad una grande banca catalana di intervenire, in modo da mantenere la proprietà di in mani spagnole.

Tra le altre large caps Fiat Chrysler (+0,4%), è in procinto di chiudere il patteggiamento con le autorità degli Stati Uniti, in merito all’accusa di manipolazione dei dati sulle emissioni dei motori diesel. Il mediatore incaricato di trovare una soluzione di compromesso ha detto che il negoziato con il Tribunale di San Francisco è a buon punto.

Invariata Moncler. Stamattina Morgan Stanley ha alzato il target price a 27 euro da 26 euro, mantenendo il giudizio Equal Weight

Tra le mid cap, Trevi, partita male, ha invertito la tendenza e guadagna l‘1,5%: si attende il varo dell‘aumento di capitale.

Rimbalza anche Astaldi (+4%). Il gruppo delle costruzioni informa tramite una nota che è stato completato con successo, con il pool di banche finanziatrici, il processo di ridefinizione dei parametri finanziari (“covenant”) al 31 dicembre 2017 alla base della revolving credit facility (“RCF”) da 500 milioni di euro.

Tra le small caps Bio-On guadagna l‘1,5% circa dopo l‘annuncio dell‘ingresso di Kartell nel capitale. Spunti per le società legate alle energie rinnovabili. Frendi Energy, in particolare, balza del 5% dopo la chiusura dell’Opa di Edison.

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