Condividi

Petrolio: stop a maxi-fusione Halliburton-Baker Hughes

Sfuma il progetto di concentrazione fra il secondo e il terzo player mondiale nel settore dei servizi per il petrolio – Decisive le riserve delle autorità antitrust in Europa e Usa.

Petrolio: stop a maxi-fusione Halliburton-Baker Hughes

Halliburton rinuncia alla maxi-fusione da 35 miliardi di dollari con Baker Hughes. Il colosso texano dei pozzi di petrolio ha scelto di fare marcia indietro dopo che la Commissione europea ha giudicato l’accordo troppo pericoloso, perché avrebbe potuto ostacolare la concorrenza effettiva in violazione del regolamento sulle concentrazioni.

In particolare, il matrimonio fra il secondo e il terzo gigante mondiale del settore avrebbe potuto eliminare il terzo leader, Schlumberger. Anche secondo il servizio antitrust degli Stati Uniti l’acquisizione avrebbe minato la concorrenza nel settore dei servizi petroliferi, comportando un aumento dei prezzi e un calo dell’innovazione nel settore dei servizi petroliferi.

“Le difficoltà nell’ottenere i restanti via libera da parte dei regolatori e le condizioni generali del settore, che hanno compromesso i presupposti economici dell’accordo, ci hanno portato alla conclusione che la scelta migliore sia rinunciare al progetto”, ha spiegato il Presidente e Ceo di Halliburton, Dave Lesar.

“L’esplorazione e la produzione di petrolio e gas sono settori chiave per assicurare prezzi dell’energia competitivi per i consumatori e per le imprese nella Ue, oltre a essere particolarmente importanti per l’uso efficiente delle risorse di gas”, ha commentato la commissaria all’Antitrust Margrethe Vestager, ricordando come la Ue fondi le proprie valutazioni “sulla base dei fatti e nel merito”.

Nel caso della fusione Halliburton-Baker Hughes, “la Commissione ha sollevato preoccupazioni per un gran numero di mercati relativi ai servizi per l’esplorazione e la produzione di petrolio e gas”, ha aggiunto, sottolineando che l’inchiesta europea è stata condotta in “stretta cooperazione” con le autorità antitrust di Usa, Brasile e Australia.

L’accordo per la fusione era stato annunciato due anni fa: Halliburton (numero 2 mondiale dei servizi petroliferi) avrebbe acquistato Baker Hughes (numero 3 mondiale) per 34,6 miliardi di dollari, in parte pagati con azioni proprie che successivamente però si sono deprezzate in Borsa. Venerdì sera Baker Hughes valeva 28,6 miliardi di dollari. Halliburton dovrà versare al BH una indennità di annullamento di 3,5 miliardi.

Il negoziato con le autorità antitrust è durato a lungo e non sono serviti gli impegni a cedere asset a convincere sia da una parte che dall’altra dell’Atlantico e del Pacifico.

Commenta