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Petrolio: l’Opec riduce le stime per la domanda 2022 e prevede un rallentamento dell’economia

Il parere dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio contrasta con quello dell’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) che invece aveva alzato le sue prospettive di crescita della domanda per il 2022

Petrolio: l’Opec riduce le stime per la domanda 2022 e prevede un rallentamento dell’economia

L’Opec ha tagliato per la terza volta da aprile le previsioni di crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2022, citando l’impatto economico dell’invasione russa dell’Ucraina, l’inflazione elevata e gli sforzi per contenere la pandemia di coronavirus.
Il parere dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio contrasta con quello dell’Agenzia internazionale per l’energia (Iea), il consulente per i paesi industrializzati, che invece giovedì aveva alzato le sue prospettive di crescita della domanda per il 2022.

Per il 2022 rivista la crescita della domanda con 260.000 barili al giorno in meno

Nel suo rapporto mensile, l’Opec ha detto di aspettarsi per il 2022 un aumento della domanda di petrolio di 3,1 milioni di barili al giorno (bpd), pari al 3,2%, che rappresenta una diminuzione di 260.000 bpd (barili al giorno) rispetto alla precedente previsione. L’IEA invece ha aumentato le sue previsioni di 380.000 bpd a 2,1 milioni di bpd.

Il consumo di petrolio è rimbalzato dai minimi registrati nel corso della pandemia e quest’anno è destinato a superare i livelli del 2019. Tuttavia gli stessi prezzi elevati e le persistenti epidemie di coronavirus in Cina hanno portato l’Opec a ridurre le proiezioni di crescita per il 2022.
“I fondamentali del mercato petrolifero globale hanno continuato la loro forte ripresa dal periodo pandemico per la maggior parte della prima metà del 2022, ma ora sono emersi segnali di rallentamento della crescita dell’economia mondiale e della domanda di petrolio” dice l’OPEC nel suo rapporto.

L’Opec ha ridotto le sue previsioni di crescita economica globale per il 2022 al 3,1% dal 3,5% e l’anno prossimo al 3,1%, affermando che la prospettiva di un’ulteriore debolezza è rimasta. “Questa è, tuttavia, una crescita ancora solida, se confrontata con i livelli di crescita pre-pandemia”, ha affermato l’OPEC. “Pertanto, è ovvio che prevale un rischio significativo al ribasso”.

L’Opec ha aumentato la produzione dopo i tagli record

L’Opec e i suoi alleati, inclusa la Russia, nota collettivamente come OPEC+, stanno aumentando la produzione di petrolio dopo i tagli record messi in atto quando la pandemia ha preso piede nel 2020. Negli ultimi mesi l’OPEC+ non è riuscita a realizzare pienamente gli incrementi di produzione previsti a causa del sottoinvestimento nei giacimenti petroliferi da parte di alcuni membri dell’OPEC e delle perdite di produzione russa.

Per il 2023 prospettive ancora incerte

L’Opec ha lasciato invariata la sua proiezione di crescita della domanda mondiale per il 2023 a 2,7 milioni di barili al giorno e prevede che l’offerta dai paesi al di fuori del cartello aumenterà di 1,71 milioni di barili al giorno, il che significa che l’Opec dovrà pompare circa 900.000 barili al giorno in più per bilanciare il mercato.

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