Lieto fine per la storica fabbrica di cioccolato piemontese Pernigotti: lo stabilimento di Novi Ligure sarà reindustrializzato, garantendo la continuità operativa del sito e la salvaguardia di tutti i 92 lavoratori occupati. A comunicarlo è il ministero dello Sviluppo economico, al termine dell’incontro risolutivo presieduto dal ministro Luigi Di Maio, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle aziende coinvolte, l’advisor Sernet, i sindacati e gli enti locali. L’accordo, raggiunto a meno di un anno di distanza dall’annuncio da parte della proprietà turca Toksoz di voler fermare le attività del sito piemontese, è secondo il Mise “frutto del lavoro portato avanti in questi mesi in modo sinergico dall’advisor e dal Ministero, che ha permesso l’individuazione di due nuovi investitori”.
Si tratta della cooperativa torinese Spes, che rileverà il ramo d’azienda che produce il cioccolato e il torrone, e dell’imprenditore Giordano Emendatori che rileverà, invece, il ramo relativo ai preparati per i gelati. Per entrambi gli accordi, il closing è previsto entro la fine del mese di settembre 2019, con inizio della produzione il 1° ottobre: si parla anche della possibilità di fondare una newco che gestisca unitariamente entrambi i business. Il marchio Pernigotti comunque resterà in capo al gruppo turco Tokzos, per conto del quale le due imprese italiane produrranno a Novi Ligure. Di Maio esulta per una soluzione raggiunta “a tempo di record” e con zero esuberi: “Chi lavora per un marchio e lo rende grande nel mondo non può essere licenziato”. La fumata bianca soddisfa anche i sindacati, che temevano per la produzione per la stagione natalizia, ormai alle porte.