Secco stop del Presidente del Consiglio ai tagli delle pensioni più alte proposti dal presidente dell’Inps Tito Boeri in funzione del reddito minimo per gli over 55. Renzi ha sostenuto che ci sono almeno tre ragioni per bocciare le proposte di Boeri sulle pensioni e una sul reddito minimo per gli over 55.
Secondo il Premier, non è il caso di tagliare le pensioni in un momento in cui il Paese sta ripartendo e sta ritrovando nuova fiducia. Ma soprattutto il meccanismo proposto da Boeri per tagliare le pensioni considerate più alte rischia, secondo Renzi, di contenere elementi di forte iniquità e di tagliare anche pensioni da 2mila euro al mese per permettere di uscire prima dal lavoro a chi percepirà 4mila euro al mese di pensione. Infine ci sono forti rischi che la Corte Costituzionale bocci, come in passato, il taglio delle pensioni a una parte sola dei pensionati andando a erodere diritti considerati acquisiti.
Quanto al reddito minimo da 500 euro al mese, al di là dell’idea in sé, la bocciatura è dovuta a problemi di copertura: oggi lo Stato non ha risorse sufficienti per sostenere una misura del genere. Più stizzita la reazione di diversi parlamentari che ritengono che il presidente dell’Inps debba far funzionare al meglio l’istituto di previdenza ma non tocchi a lui fare proposte di riforma, che sono di pertinenza di Governo e Parlamento.