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Pensioni, Inps: le buste arancioni ti svelano quanto prenderai

Il presidente dell’Inps Tito Boeri: “Da maggio i lavoratori potranno valutare quali sono le implicazioni di scegliere diverse date di pensionamento, di cambiare le loro retribuzioni e i loro contributi e quanto questo avrà effetti sulla loro pensione”.

Pensioni, Inps: le buste arancioni ti svelano quanto prenderai

In arrivo a maggio le “buste arancioni”, lo strumento che consente “ai lavoratori italiani di sapere quali saranno le loro pensioni future”. Ad annunciarlo è il presidente dell’Inps, Tito Boeri, nel corso di un intervento a Radio anch’io: “Così i lavoratori potranno valutare quali sono le implicazioni di scegliere diverse date di pensionamento, di cambiare le loro retribuzioni e i loro contributi e quanto questo avrà effetti sulla loro pensione”.

Si tratta, ha proseguito Boeri, di “un’operazione molto importante perché va incontro ad un’esigenza di informazione profonda che c’è nel nostro Paese e che i governi che si sono succeduti in questi anni non hanno mai voluto fornire ai cittadini forse perché temevano di avere delle ricadute negative dando queste informazioni”.

Per il presidente dell’Inps, inoltre, in questo momento esiste “un problema di equità che va affrontato”, perché ci sono persone che godono “pensioni molto alte che non sono giustificate dai contributi che hanno versato durante l’intero arco della vita lavorativa”. A queste persone, per Boeri, “si può chiedere di dare qualcosa per contrastare la povertà soprattutto nella fascia 55/65 anni. Vogliamo per queste generazioni trovare un modo per contrastare la povertà e dare la possibilità di andare in pensione prima in modo sostenibile”.

La “filosofia di fondo – ha proseguito il presidente dell’Inps – è quella dell’equità: noi faremo queste proposte per equità non per fare cassa”.

Boeri ha poi affrontato il discorso del meccanismo di salvaguardia per i lavoratori esodati, ammettendo che “c’è qualcosa che non funziona. Molte meno persone di quelle che dovevano percepirlo hanno fatto domanda, quindi c’è qualcosa che non funziona in queste salvaguardie. Noi dobbiamo porci il problema di chi resta bloccato”.

“L’Inps – ha concluso Boeri – non è affatto un’associazione a delinquere, ci sono persone che danno la loro vita, ci sono certamente problemi gestionali che dobbiamo risolvere”. In questo quadro di generale sfiducia diventa fondamentale “un’operazione trasparenza: dire la verità agli italiani è la cosa migliore per rafforzare un patto generazionale”.

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