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Pd: Martina verso la segreteria, congresso prima delle Europee

Trattative nella notte in vista dell’Assemblea Pd che si apre in mattinata all’Hotel Ergife di Roma. Braccio di ferro fino all’ultimo sulla data del congresso e possibile compromesso: in autunno nuova assemblea per le primarie e poi il meeting per eleggere il segretario forse in febbraio. Ma ora bisognerà vedere se regge alla prova

Pd: Martina verso la segreteria, congresso prima delle Europee

Il congresso dovrebbe arrivare prima delle elezioni europee, ma prima servirà una nuova assemblea in autunno per preparare il percorso e definire le primarie. Potrebbe essere questa la soluzione che uscirà dall’assemblea del Pd in programma stamattina, sabato 7 luglio. Alle 10,30 si apriranno i lavori che, a meno di colpi di scena, sanciranno la nomina di Maurizio Martina alla guida del Pd dopo le dimissioni di Matteo Renzi.

Una guida temporanea, quindi, in attesa di definire equilibri più stabili all’interno del Partito democratico, più che mai diviso al suo interno. E’ proprio sulla data del congresso (forse in febbraio?) che il braccio di ferro, tra le varie anime dem, è proseguito nella notte e si vedrà se il compromesso raggiunto con il reggente Martina (venerdì era arrivato a minacciare di ritirare la sua candidatura) reggerà alla prova della riunione che si celebra all’Hotel Ergife di Roma.

Sullo sfondo vi è anche la polemica interna sulla discontinuità del profilo del Pd rispetto a quello di Matteo Renzi, richiesta dalla sinistra interna e osteggiata dall’ala renziana. Mentre è stata nettamente smentita da Luca Lotti e dal portavoce Marco Agnoletto (“notizia falsa e inventata”) la suggestione di un imminente scissione di Renzi e dei renziani. Renzi, ha precisato Lotti, sarà presente all’assemblea del partito e dirà la sua prendendo la parola. Dato che le dimissioni di Matteo Renzi da segretario sono irreversibili, l’Assemblea nazionale ha – secondo lo Statuto del Pd – due possibilità: convocare un congresso subito o eleggere un segretario con la maggioranza assoluta degli aventi diritto, cioè 501 voti. Il primo scenario è inviso a tutte le correnti, concordi nella necessità di non precipitarsi ora in una corsa sui nomi, ma di avere una fase “costituente”, di ridefinizione del profilo politico del Pd. Martina giovedì ha proposto di tenere ad ottobre un Forum in cui confrontarsi anche con le realtà esterne al partito, politiche, sociali e civiche.

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