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Pd, il no alla liberalizzazione della elettricità è una battaglia persa che profuma di populismo

Incomprensibile e inconcepibile il No del Pd tendenza Schlein alla liberalizzazione dell’elettricità che l’Europa considera una “pietra miliare” – Una mossa di populismo puro che in questo caso avvicina pericolosamente il Pd alle demagogiche tesi di Salvini

Pd, il no alla liberalizzazione della elettricità è una battaglia persa che profuma di populismo

Non sorprende che l’estrema destra della Lega di Matteo Salvini si opponga a tutto quanto sa di Europa e di concorrenza, malgrado i Sì pronunciati a suo tempo sotto il Governo Draghi, ma che sia il Pd tendenza Schlein ad opporsi alla liberalizzazione della elettricità con il superamento del cosiddetto mercato tutelato grida vendetta nel merito e nel metodo. Nel merito perché la concorrenza nell’elettricità come in altri campi non è, al contrario di quanto sostiene la segretaria del Pd, un regalo alle aziende ma è l’apertura di un mercato attraverso cui abbassare i prezzi per i consumatori e migliorare la qualità del servizio. Una volta la concorrenza – dalla lotta ai monopoli in poi – era una bandiera del Pci prima e dei suoi eredi poi – e non si capisce perché la sinistra debba ora ammainarla avvicinandosi pericolosamente alle tesi di Salvini, se non per ragioni puramente elettoralistiche e populiste. Tanto più che nella liberalizzazione dell’elettricità tardivamente avviata dal Governo Meloni ci sono misure di salvaguardia sociale per le fasce deboli della popolazione, sia per gli over 65 che per i titolari di Isee bassi, come ha scritto con grande chiarezza Valentina Nubola su FIRSTonline del 29 ottobre scorso.

Ma l’opposizione del Pd alla liberalizzazione dell’elettricità (con la coraggiosa eccezione dell’ex viceministro agli Affari europei, Enzo Amendola e pochi altri) fa sorgere un dubbio inquietante e cioè se per il Elly Schlein sia più importante scendere in piazza che vincere. Al di là eventuali proroghe tecniche di qualche mese, la Commissione Europea ha detto chiaro e tondo all’Italia che le liberalizzazioni sono una “pietra miliare” irrinunciabile del programma che sta alla base delle erogazioni concesse da Bruxelles nel Next Generation Eu di cui il nostro Paese ha già incassato fior di miliardi. Lo capisce anche un bambino che la battaglia è chiusa ma, se è così, perché perdere la faccia per raccattare qualche voto? Questo è un mestiere che si addice a Salvini o a Giuseppe Conte. Perché inseguirli sul terreno del populismo a buon mercato? Schlein giù dalla torre.

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