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Patrick Zaki in Italia: “Grazie al governo italiano per tutto quello che ha fatto”

Patrick Zaki è in viaggio dal Cairo per l’Italia. “Ho apprezzato tutto quello che è stato fatto” ha detto al Cairo prima di salire sull’aereo che lo porta a Malpensa. Da lì a Bologna

Patrick Zaki in Italia: “Grazie al governo italiano per tutto quello che ha fatto”

Patrick Zaki è in viaggio dal Cairo verso l’Italia. Arriverà nel pomeriggio a Malpensa. Dal Cairo ha ringraziato il governo italiano prima di salire sull’aereo. Da Malpensa proseguirà poi per Bologna, città dove ha studiato e si è laureato.

Zaki: «Grazie al governo italiano, ho apprezzato tutto»

«Un grazie al governo italiano per quello che ha fatto negli ultimi giorni, ho veramente apprezzato tutti gli sforzi fatti per la mia liberazione». Sono le parole di Patrick Zaki ai giornalisti che lo aspettavano all’aeroporto del Cairo. «Sono veramente emozionato di essere qui», ha detto. «Un grazie alla diplomazia italiana in Egitto», ha aggiunto citando l’ambasciatore d’Italia al Cairo, Michele Quaroni e il consigliere Marco Cardoni.

Patrick Zaki era stato arrestato il 7 febbraio 2020 all’aeroporto del Cairo al suo ritorno dall’Italia, dove era uno studente presso l’Università di Bologna. Accusato della «diffusione di notizie false» e «incitamento alla protesta», è stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere nel maggio 2022, ma gli è stata concessa la grazia dal presidente egiziano Al Sisi.

“Sono felice di essere sulla via verso l’Italia. Un grazie a Bologna, un grazie a tutti, un grazie agli italiani che hanno lavorato in questi tre anni per giungere a questo momento», ha concluso il giovane egiziano sostenitore dei diritti Lgbtq+ in un Paese, l’Egitto, in cui l’omosessualità è illegale.

Fino all’ultimo è rimasta l’incertezza sulla sua revoca all’espatrio. L’unico modo per sincerarsene, aveva detto l’avvocato che lo ha sostenuto, è passare il controllo passaporti in aeroporto . “fatto” ha annunciato il giovane sui social, confermando che la revoca all’espatrio era effettivamente stata decisa dal governo di Al Siti. Ad accompagnarlo in aeroporto, la fidanzata, la sorella e i genitori, tutti visibilmente emozionati.

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