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Open Fiber tra le aziende dove si lavora meglio Great place to work

La società che sta posando la fibra ottica in Italia ha ottenuto due certificazioni che attestano la qualità dell’ambiente di lavoro

Open Fiber tra le aziende dove si lavora meglio Great place to work

Open Fiber si conferma per il secondo anno tra le aziende “Great place to work“. Quest’ultima certificazione arriva poco dopo la conferma di azienda Top Employer Italia, il certificato che attesta la qualità delle politiche HR praticate dalle imprese.

Nel caso di Great Place to Work, l’istituto che ne valida la qualità svolge una consultazione anonima tra i dipendenti per misurare alcuni requisiti, come spiega la policy dell’organizzazione:

  • Relazioni tra i collaboratori basate sulla fiducia
  • Persone motivate con elevato livello di engagement
  • Alta attrattività nei confronti del mercato del lavoro e dei migliori talenti
  • Persone orgogliose dell’azienda e del proprio ambiente di lavoro
  • Persone produttive, collaborative ed attente all’innovazione

Ad ottenere il requisito di azienda dove è piacevole lavorare non è stata solo Open Fiber. L’elenco è lungo ma comprende imprese un po’ di tutti i settori: dall’alimentare con Danone, all’informatica con Cisco, alla logistica con Dhl, il farmaceutico con Eli Lilly Italia, l’energia con E.on e Sorgenia, le tlc con Open Fiber e il concorrente Fastweb, gli alberghi con Hilton e molti altri ancora. Impossibile citarli tutti ma la certificazione può essere controllata sul sito di Great Place to Work Italia dove si trovano le diverse tipologie di aziende, divise per numero di dipendenti.

“E’ particolarmente significativo aver ottenuto i due riconoscimenti quasi in simultanea, a conclusione di un anno importante e complesso e all’inizio di un periodo di intense trasformazioni sociali e del mondo del lavoro” afferma Ivan Rebernik, Direttore Personale, Organizzazione e Servizi di Open Fiber. La società inoltre ricorda i programmi di welfare e di caring realizzati nel corso degli anni e rivolti a migliorare il benessere fisico, emotivo e familiare dei dipendenti anche con modalità di lavoro ibride e inclusive, particolarmente a tutela della salute in un periodo difficile come quello della pandemia da Covid.

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