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Olimpiadi: oro storico nella staffetta e record di medaglie

L’Italia fa la storia a Tokyo: dopo l’oro di Marcell Jacobs nei 100 metri, il bresciano vince anche la staffetta sprint con Patta, Desalu e Tortu. Per gli azzurri 10 ori e 40 medaglie totali: record assoluto, battuto il primato dei Giochi 1932 e 1960

Olimpiadi: oro storico nella staffetta e record di medaglie

Altro che fiasco, la spedizione italiana alle Olimpiadi di Tokyo è stata, in fin dei conti, trionfale, con il decimo oro conquistato da una incredibile staffetta 4×100 maschile, guidata dal già oro individuale Marcell Jacobs.

La prima settimana infatti per i nostri colori era andata bene ma non benissimo (tante medaglie ma pochi ori), ma i conti si fanno alla fine, e anzi con due giorni di anticipo rispetto alla cerimonia di chiusura si può già dire che l’Italia in Giappone ha battuto il suo record di sempre di medaglie complessive: 38 mentre scriviamo, con alcune gare ancora da disputare (diventeranno 40) ma intanto sono già alle spalle le 36 di Los Angeles 1932 (equamente divise in 12 ori, 12 argenti e 12 bronzi) e di Roma 1960 (13, 10, 13), nell’Olimpiade di casa che come sappiamo regala sempre qualcosa in più, come testimoniato anche in questa occasione dalla delegazione nipponica che chiude al terzo posto con oltre 50 medaglie totali (a Rio 2016 il Giappone finì sesto nel medagliere per nazioni, con 41 medaglie totali e la metà degli ori).

L’Italia dunque batte il primato di qualsiasi altra Olimpiade, almeno come medaglie totali: i 14 ori di Los Angeles 1984, nei Giochi boicottati dal blocco sovietico, rimangono un miraggio ma stavolta arriviamo comunque a 10, superando gli 8 di Rio 2016 e di Londra 2012. Nelle ultime due Olimpiadi estive vincemmo però molte meno medaglie complessive: 28 in entrambe le occasioni, ampiamente superate. Risultato ancora più sensazionale se si pensa che a Tokyo sono mancati all’appello alcuni sport tradizionalmente importanti per noi: da tiro e scherma sono arrivate 6 medaglie ma zero d’oro, mentre cinque anni fa in Brasile vincemmo la metà degli ori, quattro, nel tiro, salendo a cinque con la scherma. Stavolta tutto questo è venuto a mancare ma non è stato un male, visto che la mezza delusione in sport considerati “minori” è stata più che compensata da exploit in discipline ben più seguite, come l’atletica.

L’ultimo exploit difatti è quello della staffetta 4×100 maschile, a sorpresa sul gradino più alto del podio in una gara per anni dominata dalla rivalità Usa-Giamaica. E’ il decimo oro, la trentottesima medaglia e il quinto oro nell’atletica, che era completamente venuta a mancare a Rio 2016 (zero medaglie) ed era uscita da Londra 2012 con un solo bronzo. Un bilancio impensabile, con la ciliegina sulla torta della staffetta composta da Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Fausto Desalu e Filippo Tortu, dopo che lo stesso Jacobs aveva vinto uno storico oro nei 100 metri piani dieci minuti dopo che Gianmarco Tamberi aveva vinto ex aequo la gara di salto con l’alto, altra gara in cui il trionfo mancava da Mosca 1980 (altra Olimpiade parzialmente boicottata) con Sara Simeoni. E senza dimenticare la storica doppietta nella marcia, con Antonella Palmisano e Massimo Stano nelle 20 km femminile e maschile.

L’Italia dunque è stata finalmente protagonista nella disciplina regina dei Giochi, l’atletica, e in particolare nelle gare simbolo dei 100 metri e della staffetta veloce. Ma non è stato solo questo. Quella che si sta concludendo infatti è stata anche l’Olimpiade di alcune discipline nuove, e anche lì siamo stati in grado di dire la nostra, con 2 medaglie (oro e bronzo) nel karate, ma anche un piazzamento nel surf. E poi è stata l’Olimpiade delle donne: a Tokyo, considerando tutti i Paesi rappresentati, le donne hanno avuto la presenza più importante di sempre (circa 49%) e anche le nostre non sono state da meno. Per la prima volta un’italiana (Irma Testa) è salita sul gradino più alto del podio del pugilato, e per la prima volta un equipaggio femminile di canottaggio si è messo al collo la medaglia d’oro olimpica. Dopo gli Europei di calcio e la storica finale di Matteo Berrettini a Wimbledon, continua la grande estate italiana.

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