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Olimpiadi Londra 2012: ginnastica artistica, oggi è il grande giorno di Matteo Morandi agli anelli

Terza finale olimpica per Matteo Morandi che oggi, agli anelli, cercherà di portare a casa la prima medaglia italiana nella ginnastica artistica – Il risultato è alla portata: in qualifica il monzese ha realizzato il secondo miglior punteggio, vicinissimo a quello del campione in carica, il cinese Chen.

Olimpiadi Londra 2012: ginnastica artistica, oggi è il grande giorno di Matteo Morandi agli anelli

Terza finale olimpica per Matteo Morandi che oggi, agli anelli, cercherà di portare a casa la prima medaglia italiana nella ginnastica artistica. Si tratta di una sfida alla portata del sergente dell’aeronautica, nato a Vimercate (Monza), che si è qualificato con un eccellente punteggio, a un soffio (un decimo di punto), dal cinese Yibing Chen, oro a Pechino.

Morandi ha una bella responsabilità, ma anche una tradizione promettente alle spalle. Gli italiani infatti sono ottimi ginnasti, da Franco Menichelli, classe 1941, oro a Tokyo nel corpo libero nel 1964, al grande Jury Dimitri Chechi, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atlanta del 1996, a Igor Cassina, medaglia d’oro alla sbarra ad Atene 2004, inventore del famoso movimento Cassina, un doppio salto mortale teso con aggiunta di avvitamento.  

Matteo forse non ha l’agilità del mitico Jury Chechi, il “signore degli anelli”, ma ha l’estro e la fantasia per conquistare una medaglia e per trasformarsi nell’artista degli anelli. E’ un atleta forte, con muscoli disciplinati come instancabili guerrieri e un cuore grande, come il suo attore e regista preferito Clint Eastwood. Quella di oggi potrebbe essere la sua ultima occasione olimpica e deve cercare di coglierla, facendo appello alla sua principale qualità, la tenacia, e al suo principale difetto, la testardaggine, in fondo facce di una stessa “medaglia”.

A contendergli il podio, oltre al campione cinese, ci sono 6 grandi atleti: il brasiliano Arthur Nabarrete Zanetti; i russi Denis Ablyazin e Aleksandr Balandin; il portoricano Tommy Ramos; l’argentino Federico Molinari; il bulgaro Iordan Iovtchev.

Onore anche ad Alberto Busnari, quarto nella finale al cavallo con maniglie che si è svolta ieri. Busnari ha fatto un esercizio esemplare, al massimo delle sue possibilità, premiato col punteggio di 15,400. La speranza di medaglia però si è spenta quasi subito, dopo l’esercizio dell’inglese Max Whitlock (19 anni) che ha ottenuto 15,600 grazie all’inserimento di qualche difficoltà in più rispetto alle qualificazioni e all’esecuzione senza sbavature. A quel punto il podio era compromesso, perché la partita per l’oro è sempre stata fra il britannico Louis Smith e l’ucraino Krisztian Berki. Incredibile ma vero i due fuoriclasse hanno ottenuto un punteggio fotocopia, 16,066, e l’oro è andato al ginnasta più perfetto (il punteggio è frutto del coefficiente di difficoltà sommato all’esecuzione), cioè a Berki. La legge della ginnastica artistica è questa: bisogna accettare la valutazione dei giudici e le sottili differenze che solo loro sanno cogliere. Ma è il loro mestiere e si presume che sappiano farlo.

Molto sportivo il commento di Busnari: “Io ho fatto il massimo, complimenti a Whitlock che evidentemente ha fatto meglio. Non me lo aspettavo, ma è giovane e bravo”. Davvero un grande atleta il ginnasta di Melzo (Milano) che lascia in eredità al suo sport anche il “movimento busnari” riconosciuto ormai a livello internazionale.

Nel corpo libero infine l’uomo d’oro della ginnastica artistica è ancora il cinese Kai Zou, già primo a Pechino, il quale ieri ha dato vita a una pedana perfetta, con una serie di diagonali acrobatiche da lasciare senza fiato. Faccia buona e sorridente il “cinesino” ha portato a casa la sua seconda medaglia d’oro a queste Olimpiadi, dopo il primo posto nella gara a  squadre. Argento per  Kohei Uchimura, il giapponese oro nella finale all around, famosissimo in patria e protagonista di questi giochi; bronzo per il russo Denis Ablyazin.

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