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Ok asta Bot ma pesa effetto Berlusconi. Spread in affanno

Pesa ancora sui mercati l’effetto Berlusconi, nonostante il buon esito del collocamento – Spread verso 350 – A Piazza Affari risentono dell’incertezza soprattutto i titoli bancari, che registrano perdite decisamente superiori a quelle degli altri istituti europei – Unicredit perde il 2,53%, Intesa -2,36% Banco Popolare -3,22%, MontePaschi -1,7%.

Ok asta Bot ma pesa effetto Berlusconi. Spread in affanno

Il Tesoro ha venduto tutti gli 8 miliardi di Bot a sei mesi con tassi ancora in discesa e una domanda sostenuta. Il rendimento medio del titolo semestrale è sceso all’1,347% dall’1,503% del mese scorso. La domanda è stata pari a 1,52 volte l’importo offerto contro il precedente 1,39.

Ma, nonostante l’esito felice (e previsto) dell’asta, sul mercato pesa l’effetto Berlusconi. In una mattinata negativa per i mercati finanziari Piazza Affari e il debito pubblico pagano infatti un sovrapprezzo per l’attacco al governo Monti. Negativa anche la reazione anche indiscrezioni sul voto siciliano.

L’indice FtseMib di Milano scende del 1,69% a quota 15321, più di un punto in sotto Londra -0,63%; il Dax cede lo 0,75%, Parigi -1,06%.

Le preoccupazioni si fanno sentire anche sul mercato dei titoli di Stato: lo spread del Btp a 10 anni sul Bund tedesco sale di 11 punti base a quota 345, con il rendimento al 4,94%.

Della nuova incertezza risentono soprattutto i titoli bancari, che registrano perdite decisamente superiori a quelle degli altri istituti europei. Unicredit perde il 2,53%, Intesa -2,36% Banco Popolare -3,22%, MontePaschi -1,7%. Bpm arretra del 3,35, Bper del 3,1%.

Il duale in Intesa Sanpaolo “funziona” e potrà essere una “soluzione pilota” per il sistema Paese. Lo ha detto stamane Giovanni Bazoli, nel corso dell’assemblea chiamata a votare per il rinnovo della governance sempre su base dualistica. Secondo il Professore, quindi, “vista la realtà complessa” del mercato, ” considerata la grande dimensione della nostra banca, l’esperienza ci dice che il duale ha funzionato. La nostra – ha aggiunto – è una situazione di compromesso che potrà diventare anche una soluzione pilota se le nostre intuizioni risulteranno giuste”.

Anche Mediobanca che nelle prime battute aveva ricevuto una spinta dalla trimestrale, ora è passata in negativo e perde il 2%. In calo anche utility e petroliferi. Tra le prime, Enel perde l’1,93%, Enel Green Power -2,47%. Centrobanca ha alzato il giudizio a buy da hold di Hera: il target price è stato fissato a 15,1 euro. Scende Eni (-0,86%) nel giorno del cda sula trimestrale (ma i dati saranno comunicati domattina) , Saipem -1,22%, Tenaris -2,31%.

Fra gli industriali, perde pesantemente Fiat alla vigilia del cda -3,14%,. Finmeccanica -2,63%. Fra le mid cap, sale Saras, in rialzo del 2% dopo la promozione a buy di Bank of America. Al contrario, arretra Campari -2,65% dopo che Deutsche Bank ha tagliato la raccomandazione a hold da buy.

Tra le altre segnalazioni: Deutsche Bank ha alzato la raccomandazione per Generali – 0,25% a buy da hold e il target price a 14,5 euro da 11,7 euro. Promozione per il settore lusso: Goldman Sachs ha confermato il giudizio “conviction buy” per Ferragamo, pur limando il target price a 26,8 euro da 27,9 euro. La maison fiorentina perde però il 2,85%. La casa di investimenti Usa ha anche alzato il target price a 121 euro da 118,9 di Tod’s -0.96% Confermato il giudizio buy. 

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