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Oggi pioggia di dividendi a Piazza Affari: ai soci 5,5 miliardi di euro in cedole ma la Borsa scende

Piazza Affari inizia subito in forte ribasso – Oggi le società quotate distribuiscono ai soci 5,5 miliardi di euro – Di conseguenza il Ftse Mib perderà l’1,8% – Eni, Telecom Italia e Snam le più generose – Il Tesoro rilancia Btp Italia – Verso il rinvio dell’assemblea Premafin – Scompaiono le privilegio e risp della Fiat – Cinesi in Yahoo.

Oggi pioggia di dividendi a Piazza Affari: ai soci 5,5 miliardi di euro in cedole ma la Borsa scende

PIOGGIA DI CEDOLE IN BORSA. TORNA IL BTP ITALIA. VERSO IL RINVIO DI PREMAFIN. PARTENZA OK IN ASIA

Avvio in prudente rialzo sui listini asiatici. L’indice Nikkei 225 sale dello 0,5%, rialzi analoghi per l’Msci Asia Pacific. A favorire una partnza positiva le dichiarazioni del leader cinese Wen Jiabao che ha annunciato che la Cina si atterrà ad “una politica fiscale prociclica” per sostenere l’economia, colpita dagli effetti della crisi dell’eurozona. In lieve rialzo i futures sullo S&P. Piazza Affari riparte dopo una settimana nera in cui l’indice Ftse/Mib ha perduto il 7,1 per cento, sfiorando i minimi toccati il 9 marzo 2009 nella fase più acuta della crisi post Lehman Brothes. A questi prezzi la media dei big quotati in Italia tratta solo  a un multiplo di 8,4 volte gli utili attesi per quest’anno.

Grande vendemmiata oggi di dividendi. Le società quotate in Piazza Affari oggi staccano cedole per 5,5 miliardi di euro, cosa che avrà un  impatto sugli indici in mattinata attorno all’1,8 per cento. Il dividendo più consistente sarà distribuito dall’Eni: 2,1 miliardi (0,52 euro per azione), seguito da quello di Telecom Italia (577 milioni) e Snam (501).

Il Tesoro sfrutta l’opportunità offerta dalle cedole azionarie. Torna in questi giorni, infatti, il Btp Italia. Dal 4 al 7 giugno i risparmiatori potranno sottoscrivere direttamente i titoli del Tesoro in Posta o presso gli sportelli bancari: il taglio minimo sarà di mille euro, non esistono limiti per l’acquisto retail. La precedente emissione si è chiusa con un’offerta per 7,3 miliardi. “Pensiamo di fare tre emissioni in tutto  di questo tipo nel corso dell’anno – ha detto il direttore generale del debito pubblico Maria Cannata – La prima l’abbiamo fatta a marzo, la terza verrà lanciata dopo l’estate”. “Ho avuto molti incontri – ha continuato il dirigente del Tesoro – con investitori istituzionali di tutto il mondo. Tutti sono molto interessati a questo tipo di emissione e sono molto impressionati dalla partecipazione della cittadinanza. E’ un punto di forza per l’Italia”.

Scompaiono oggi le azioni Fiat privilegio e di risparmio. Il capitale ordinario del Lingotto sale a 4,476 miliardi di euro in 1,250 miliardi di azioni dal valore nominale di 3,78 euro.

Si va verso il rinvio dell’assemblea Premafin. Su richiesta della Consob la società ha ieri anticipato una nota sulla proposta che sarà avanzata oggi al board dal presidente Giulia Ligresti. Nel comunicato si legge che il rinvio dell’assemblea di domani servirà a consentire ai soci di “assumere in modo maggiormente informato e consapevole le proprie determinazioni”. La decisione segue l’ultimatum del pool delle sette banche creditrici: non si firma alcuna convenzione prima di un accordo definitivo sui concambi per il polo Unipol-Fonsai.

E’ il parere compatto ed unanime delle banche creditrici di Premafin alla vigilia dei giorni cruciali per evitare il fallimento della holding. Nella riunione di sabato i sette istituti hanno non solo respinto le richieste di migliorie sui 368 milioni di esposizione ma, hanno subordinato la firma al vecchio piano di marzo al fatto che i cda della galassia assicurativa Ligresti accettino i termini della fusione con i bolognesi. In assenza del via libera delle banche, l’assemblea Premafin convocata per domani non è in condizione di votare il bilancio 2011, poiché mancano i presupposti della continuità aziendale. Unipol, per ora, sta alla finestra in attesa anche della risposta della Consob al quesito sull’Opa, attesa per domani.

Si riparte in Europa dopo una settimana molto difficile. Dal G8 di Camp David sono emersi alcuni motivi di conforto, a partire dalla conferma che i Grandi si impegnano a favore della permanenza della Grecia nell’euro e all’enfasi data alla questione dello sviluppo. Ma resta la distanza tra i partner europei, specie tra la Germania e la Francia di François Hollande, sulle risorse da destinare al rilancio delle economie. La richiesta di aumentare a 500 miliardi il fondo dell’eurozona sarà al centro del vertice di Bruxelles di mercoledì.

Riflettori concentrati sull’hi tech a Wall Street. Oggi, secondo il Financial Times, i cinesi di Alibaba rileveranno il 20% del capitale in mano a Yahoo per una cifra di 7,1 miliardi di dollari. Ma tiene banco soprattutto “l’imbarazzo” del Nasdaq per i ritardi nella prima quotazione di Facebook. Il listino elettronico è pronto a fare fronte alle richieste di danni di diversi operatori. Intanto la Fed ha già aperto un’inchiesta.

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