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Nuova bufera su Borse e Btp: Piazza Affari perde il 3,3%, banche ko, spread oltre quota 380

Nuova giornata di passione sui mercati finanziari. Banche e Btp sotto tiro e la Borsa va in tilt – Milano è la peggiore dei listini europei – Anche wall Street soffre: fiducia sotto le attese – Lo spread dei titoli spagnoli e italiani si allarga: Btp-Bund oltre quota 380

Nuova bufera su Borse e Btp: Piazza Affari perde il 3,3%, banche ko, spread oltre quota 380

Epilogo di settimana nella tempesta per i mercati: vola lo spread spagnolo al livello record di 426 punti con il rendimento che sale al 6%, crollano le banche e i listini europei chiudono in deciso rosso. Londra limita il calo all’1,03% mentre Francoforte cede il 2,36%, Parigi il 2,47% e Milano il 3,43%, trascinata al tappeto dai bancari mentre lo spread Btp-bund galoppa a quota 380, dopo un picco a 382.

Il bollettino è ancora una volta da venerdì di guerra: Bpm –8,17%, con sospensione in asta di volatilità, Bper –7,23%, Banco popolare –7,12%, Ubi -6,60% e Unicredit –6,01, anch’essa sospesa, Intesa -4,83%. Ma è Madrid che conquista la maglia nera: l’Ibex crolla del 3,58% mentre i Cds volano al record di 498 punti. I nervi già scoperti del mercato sono saltati sui dati diffusi dalla Banca centrale spagnola: i prestiti che le banche spagnole hanno ricevuto a marzo dalla Bce sono balzati a 227,6 miliardi di euro, con un aumento di quasi il 50% sui 152,4 miliardi di febbraio. Non solo. Ieri l’istituto Banesto ha comunicato un crollo dei profitti che ha alimentato il nervosismo del mercato verso un settore, quello del credito, che rappresenta uno dei punti critici della tenuta del sistema anche per la forte esposizione al settore immobiliare.

Da Wall Street arrivano incoraggianti segnali dai risultati societari: JpMorgan e Wells Fargo chiusono un primo trimestre 2012 con risultati superiori alle attese degli analisti. Ma non basta: Wall Street apre in calo travolto dei timori sul debito dell’Eurozona e il rallentamento del pil cinese arrivato in mattinata. I listini d’oltreoceano hanno poi ampliato i cali, comunque più contenuti che in Europa, dopo il deludente dato sulla fiducia dei consumatori: l’indice Michigan è sceso a 75,7 di aprile da 76,2 di marzo. Alla chiusura dei mercati europei il Dow Jones cede lo 0,72% e il Nasdaq l’1,22%. Cade anche Google (-3%) nonostante gli utili in forte crescita. Scende l’euro sul dollaro a quota 1,3070, in calo anche il petrolio Wti a 103,2 dollari al barile.

Su un Ftse Mib costellato di segni meno, chiudono in controtendenza solo Diasorin +0,22% e Finmeccanica +2,57%, quest’ultima spinta dall’interesse di Hitachi per il 50% di Ansaldo Breda e del 29% di Ansaldo Sts: secondo le indiscrezioni di stampa la due diligence è in dirittura d’arrivo e a breve è prevista la visita agli stabilimenti industriali. In chiusura girano in leggero rosso Luxottica, Ansaldo Sts e Fiat Industrial. Conferma il calo Fiat -3,72%. Ma è tutto il comparto europeo automobilistico che finisce in deciso rosso, non si salva nemmeno Volkswagen che ha messo a segno un nuovo record di vendite: nel primo trimestre dell’anno ha sfondato quota 2 milioni di veicoli venduti, in aumento del 9,6% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Chiude in controtendenza Premafin in rialzo del 3,93% mentre procede il confronto sui concambi per l’integrazione Fonsai-Unipol.

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