Condividi

Nowotny: Bce abbasserà stime su Pil eurozona

Il membro del Consiglio direttivo dell’Eurotower ha sottolineato che “quasi tutti i Paesi meridionali registreranno una crescita negativa nel 2012” – Solo per la Francia è prevista una “stagnazione”.

Nowotny: Bce abbasserà stime su Pil eurozona

La Bce abbasserà probabilmente le sue previsioni di crescita per l’eurozona. Lo ha annunciato oggi Ewald Nowotny, membro del Consiglio direttivo dell’Eurotower e presidente della Banca centrale austriaca. La presentazione delle nuove stime da parte dell’istituto di Francoforte è in agenda per il 6 settembre.

“Non ci sarà alcun miglioramento – ha sottolineato Nowotny a margine di un forum economico a Alpbach -, ma più probabilmente un peggioramento”. Le differenze di crescita tra i Paesi del nord e del sud nell’eurozona si sono ”purtroppo” allargate e la Bce stima ”che quasi tutti i Paesi meridionali registreranno una crescita negativa nel 2012”. Per la Francia, ha aggiunto il banchiere centrale austriaco, è prevista una ”stagnazione”.

A giugno l’Istituto di Francoforte aveva previsto una contrazione dello 0,1% del Pil per l’eurozona nel 2012 e un progresso dell’1% nel 2013.

Quanto alle misure straordinarie di politica monetaria che la Banca centrale europea ha utilizzato per stabilizzare i mercati, Nowotny ha fatto sapere che potrebbero essere immediatamente interrotte in caso di necessità. 

Dall’inizio della crisi finanziaria, la Bce è intervenuta con vari strumenti, fra cui le due maxi operazioni di rifinanziamento a 3 anni Ltro (dicembre 2011 e febbraio 2012) che hanno iniettato nel sistema bancario dell’Eurozona 1.000 miliardi di euro.

In realta, oggi i mercati attendono da Francoforte non certo un’interruzione delle misure straordinarie, quanto piuttosto un loro incremento. In questa direzione dembrano andare le dichiarazioni del presidente Mario Draghi: “La Bce farà ciò che è necessario per assicurare la stabilità dei prezzi – ha scritto pochi giorni fa il governatore sul quotidiano tedesco Die Zeit -, rimarrà indipendente e agirà sempre entro i limiti del suo mandato. Ma proprio questo mandato a volte ci impone di andare oltre gli strumenti standard di politica monetaria”. 

Commenta