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Nomine Hera, Tommasi lascia la presidenza dopo 20 anni a Fabbri: “Abbiamo realizzato un modello unico in Italia”

Dopo oltre vent’anni e dopo una crescita spettacolare, Hera cambia il Presidente e Tonmasi di Vignano lascia con giusto orgoglio: “Abbiamo coniugato crescita aziendale sviluppo sostenibile”

Nomine Hera, Tommasi lascia la presidenza dopo 20 anni a Fabbri: “Abbiamo realizzato un modello unico in Italia”

Dopo oltre vent’anni e un percorso di crescita ininterrotta Hera cambia presidente. Tomaso Tommasi di Vignano, che guida la multiutility bolognese fin dalla nascita, ritiene concluso il proprio mandato che giungerà alla scadenza naturale il 27 aprile 2023, giorno in cui è convocata l’Assemblea dei Soci. Al suo posto, il Comitato di sindacato dei soci pubblici del Gruppo ha indicato Cristian Fabbri, attuale direttore centrale mercato di Hera e amministratore delegato della controllata Hera Comm. Per i ruoli di ad e vicepresidente sono stati indicati i nominativi di Orazio Iacono e Gabriele Giacobazzi, che già ricoprono questi ruoli nella multiutility.

“Sono orgoglioso per aver contribuito alla storia del Gruppo Hera – ha dichiarato il presidente Tomaso Tommasi di Vignano – e, insieme a un management di alto livello, di aver coniugato crescita aziendale e sviluppo sostenibile in una formula unica nel panorama nazionale. Abbiamo realizzato un modello innovativo e anticipatore dei tempi, con l’obiettivo di creare crescente valore per i nostri stakeholder e rendere i territori in cui operiamo sempre più competitivi. Faccio pertanto il mio migliore in bocca al lupo a Cristian Fabbri in vista del prossimo importante incarico che andrà a ricoprire dopo l’Assemblea del 27 aprile. Si tratta di un riconoscimento per il grande lavoro che, già dal 2006, svolge all’interno del Gruppo Hera e sono certo che continuerà a contribuire allo sviluppo dell’azienda e saprà trasformare anche le sfide future in opportunità”.

La guida di Tomaso Tommasi di Vignano

Tomaso Tommasi di Vignano è presidente del Gruppo da novembre 2002 e, nel giugno 2003, ne ha gestito la quotazione in Borsa. La sua guida è stata fondamentale per accompagnare l’azienda lungo un percorso di sviluppo e successi che l’hanno resa tra le più importanti multiutility del panorama nazionale, con una consolidata posizione di leadership nei settori presidiati. Un percorso di crescita ininterrotta coronato nel 2019 dall’ingresso nel FTSE MIB tra i 40 maggiori titoli di Piazza Affari e, dal 2020, nel prestigioso indice internazionale Dow Jones Sustainability Index.

La crescita del Gruppo Hera

A confermare la crescita i numeri: dal 2002 ad oggi, i lavoratori del Gruppo sono più che raddoppiati (da 4.200 a oltre 9.300 dipendenti), così come i cittadini serviti (da 2 milioni a più di 4,2 milioni), mentre il margine operativo lordo è sestuplicato, passando da 192 milioni di euro a quasi 1,3 miliardi di euro. In vent’anni i significativi investimenti realizzati, per circa 8 miliardi di euro complessivi, e le oltre 50 fusioni e acquisizioni concluse hanno consentito di ottenere sinergie importanti e determinato l’ampliamento del perimetro aziendale, crescenti ricadute economiche sui territori serviti e la creazione di valore per tutti gli stakeholder, a partire da dipendenti, clienti, fornitori, oltre che per gli azionisti a cui sono stati distribuiti nel tempo dividendi per oltre 2 miliardi di euro.

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