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Nexi pronta a vendere Oasi: quattro acquirenti in campo

Nexi al bivio tra la quotazione in Borsa e la cessione delle attività al fondo sovrano di Singapore o a fondi pensione canadesi della sua divisione sui pagamenti elettronici. Il riassetto della società ha già determinato la creazione di una divisione indipendente relativa ai servizi di sicurezza e di tramitazione chiamata Depobank e che vale 600 milioni – Vicina la cessione di Oasi

Nexi pronta a vendere Oasi: quattro acquirenti in campo

La scacchiera è pronta e Nexi, la ex Icbpi-CartaSì che fornisce servizi e infrastrutture per il pagamento digitale, sta riorganizzando l’assetto prima di sferrare l’attacco decisivo dell’Ipo. Prima ancora di questo è bene ricordare che la riorganizzazione sta interessando anche la vendita di Oasi, controllata di Nexi e operante nel settore dello sviluppo di soluzioni per la compliance bancaria. A settembre partiranno le offerte che potrebbero determinare un valore complessivo di Oasi pari a circa 200 milioni. I potenziali acquirenti vengono sia dai grandi fondi di private equità sia dai soggetti industriali Tecnoinvestimenti e Cerved Group sia da società di consulenza come Accenture, PwC.

Al momento la società è al bivio e sta valutando se avviare il processo di quotazione in Borsa della divisione pagamenti che rappresenta oggi il 90% del valore delle attività e che potrebbe prevedere una valutazione intorno ai 5-6 miliardi di euro oppure cedere le attività a fondi sovrani e fondi pensione come il fondo sovrano di Singapore o alcuni fondi pensione canadesi, che hanno mostrato l’interesse a entrare nel gruppo dei pagamenti elettronici in minoranza e prima dell’Ipo. Per ora, secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, questa mossa è stata archiviata, ma potrebbe tornare a essere presa in considerazione proprio in vista della quotazione in Borsa, dal momento che avere un fondo sovrano estero sarebbe una buona pedina da giocare.

Svolgerà attività a parte la divisione della banca depositaria – Depobank ,nata il primo luglio scorso e che ha incluso anche Mercury Payment System, ex asset di Banca Intesa Sanpaolo -, che da sola ha un valore di quasi 600 milioni, 120 banche clienti e 460 milioni di transazioni gestite all’anno. Le strade aperte per Depobank sono diverse, una è prevedere una cessione futura a gruppi già presenti nel settore, come Société Générale Securities Services o Bnp Paribas Securities Services.

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