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Neva Sgr, il venture capital di Intesa SanPaolo, investe nel biotech Usa e prepara un nuovo fondo da 500 milioni

La società di venture capital del gruppo Intesa San Paolo investe nella società di biotech americana Tr1X che ora spera di poter lanciare i nuovi farmaci già l’anno prossimo. Neva ha in programma per il 2024 un nuovo fondo di investimento da 500 milioni.

Neva Sgr, il venture capital di Intesa SanPaolo, investe nel biotech Usa e prepara un nuovo fondo da 500 milioni

Neva Sgr, la società del Gruppo Intesa Sanpaolo specializzata in venture capital, ha annunciato il suo investimento in Tr1X, società biotech statunitense che studia e sviluppa cure per malattie autoimmuni e infiammatorie attraverso l’ingegnerizzazione di cellule T. Neva Sgr, controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center, ha finalizzato l’investimento in Tr1X tramite il proprio Fondo Neva First. L’annuncio è stato fatto in occasione dell’evento ‘Venture Capital: protagonisti, crescita e progetti di Neva Sgr” che si è svolto ieri alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, introdotto da Gian Maria Gros-Pietro, presidente diIntesa Sanpaolo. Nello stesso ambito Neva ha anche annunciato il varo di un nuovo Fondo di investimento che vedrà la luce nel 2024 con una raccolta stimata in 500 milioni.

Tr1X potrà avviare il processo di approvazione di nuovi farmaci

Grazie alle risorse provenienti dal round di raccolta a cui hanno partecipato Neva Sgr e altri venture capitalist internazionali, Tr1X inizierà il processo di approvazione di nuovi farmaci presso la US Food & Drug Administration, con l’obiettivo di poter somministrare la prima dose sperimentale clinica nel 2023.

Tr1X basa la propria attività su oltre vent’anni di successi nella ricerca sulle cellule regolatorie e il loro ruolo nel sistema immunitario da parte della fondatrice, Maria Grazia Roncarolo, una delle massime esperte mondiali di terapia cellulare e genica.

“Neva Sgr condivide la nostra visione e la grande ambizione di creare una nuova frontiera della medicina usando tecnologie all’avanguardia dell’ingegneria genetica per curare malattie precedentemente incurabili – ha detto Roncarolo -. L’obiettivo è sviluppare un singolo trattamento in grado di debellare le malattie autoimmuni e infiammatorie, ristabilendo l’equilibrio fisiologico del sistema immunitario dei pazienti.

Tr1X è l’ultima società ad essere accolta nella famiglia di Neva Sgr che conta ora 26 società per un totale allocato di circa 150 milioni di euro.

“Tr1X è l’esempio di come i ricercatori italiani, grazie alla loro preparazione, possono contribuire a rivoluzionare l’industria farmaceutica e a cambiare in meglio il futuro delle nostre vite” ha detto Mario Costantini, Amministratore delegato e Direttore generale di Neva Sgr che partecipa insieme a investitori internazionali al futuro di Tr1x.

In vista il lancio di un nuovo fondo con una raccolta stimata in 500 milioni

Con il primo fondo Neva First, creato nel 2020, sono stati raccolti 250 milioni di euro da investire in aziende altamente innovative distribuite in tutto il mondo. Nello stesso anno si è aggiunto il fondo Neva Italia, dedicato esclusivamente alle start-up italiane ed europee attive in ricerca, sviluppo e produzione nel nostro paese.

“La risposta del mercato è stata positiva, le sottoscrizioni sono affluite positivamente. E positivi sono anche i risultati che stiamo raccogliendo dagli investimenti già fatti, che ci incoraggiano e ci fanno pensare che questo sia soltanto un inizio” ha detto Gros-Pietro nel suo discorso d’apertura.

Vista la partecipazione della vasta platea di investitori, Neva ha in programma di lanciare nel 2024 un nuovo fondo che si prevede possa avere una raccolta doppia rispetto a Neva First, quindi intorno ai 500 milioni, “che potrà beneficiare delle nostre crescenti relazioni a livello internazionale con fondi, investitori istituzionali e mondo della ricerca” ha detto Luca Remmert, Presidente di Neva Sgr.

Di altro tipo è poi il Fondo SEI, che prevede una dotazione iniziale di 15 milioni di euro totalmente sottoscritti da Intesa Sanpaolo (quindi senza l’intervento di altri investitori) e che vuole sostenere la crescita dell’ecosistema italiano dell’innovazione: agisce quindi con investimenti mirati in veicoli per l’attuazione di programmi di ricerca, selezione, accelerazione e professionalizzazione di start-up promettenti.

“Il nostro primo obiettivo è garantire alti rendimenti ai sottoscrittori attraverso un’allocazione dinamica del capitale – dice ancora Costantini che vede opportunità di investimento in ottime società -. Premiamo esclusivamente gli imprenditori capaci di gestire la crescente complessità e conservando al contempo prudenza e pragmatismo”.

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