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Nato, Stoltenberg: “Rafforzeremo l’Alleanza a Est ma non manderemo truppe e aerei in Ucraina”

Al centro del summit della Nato il rafforzamento dell’Alleanza a Est, con 4 nuove unità in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia – Proroga di un anno del mandato di Stoltenberg

Nato, Stoltenberg: “Rafforzeremo l’Alleanza a Est ma non manderemo truppe e aerei in Ucraina”

A un mese dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, oggi gli occhi sono puntati tutti su Bruxelles e sul triplice appuntamento della diplomazia: Nato, G7 e Consiglio Europeo. La Nato, ha ribadito il segretario generale Jens Stoltenberg, non manderà truppe o aerei in Ucraina, perché si vuole evitare una escalation del conflitto in quanto “sarebbe pericoloso e devastante”. Nonostante il pressing di Volodymyr Zelensky che si è rivolto ai leader dei 30 Paesi che fanno parte dell’Alleanza Atlantica, in collegamento video, accusando l’Alleanza di non aver ancora fornito “una risposta chiara” alla richiesta di aiuto di Kiev, “in qualsiasi formato” ed ha richiesto “più armi non solo difensive”, ma stavolta non ha parlato di una no fly zone. Alla luce della situazione in Ucraina, gli alleati hanno concordato la proroga di un anno del mandato di Stoltenberg alla guida della Nato fino ad ottobre 2023.

Un giorno importante per la diplomazia, tre summit che riuniscono il mondo che si impone all’invasione russa in Ucraina e che suscita molta attesa ma pone anche diverse domande. I leader dell’Alleanza atlantica si sono riuniti oggi per “rafforzare ulteriormente la deterrenza della Nato e i meccanismi di difesa” a lungo termine per affrontare “una nuova realtà per la nostra sicurezza”. “La deterrenza della Nato è stata rafforzata con maggiori aerei da combattimenti, navi e sottomarini”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato al termine del summit straordinario.

Nato: “Quattro nuovi battaglioni in Slovacchia, Romania, Bulgaria e Ungheria”

Nell’immediato, la Nato rafforzerà il fianco orientale schierando quattro nuove unità da combattimento: verranno dislocate in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia, in aggiunta alle forze già presenti dal 2014 in Polonia e nei Paesi baltici. Per un totale di 8 gruppi battaglioni multinazionali della Nato dal Mar Baltico fino al Mar Nero.

Gli alleati hanno deciso altresì di fornire più assistenza all’Ucraina, anche dal punto di vista militare. Tra questi si contano armi anti carro, difese anti missili e droni, che si sono dimostrati molto efficaci. Gli alleati poi “assisteranno l’Ucraina con aiuti finanziari e umanitari”, ha detto il segretario generale della Nato.

Inoltre, l’Alleanza Atlantica annuncia interventi per migliorare la difesa comune contro le minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari, ma anche assistenza contro cyberattacchi. “Tutto ciò che è necessario per supportare l’Ucraina” e non solo ma anche a quei partner a rischio che potrebbero trovarsi in mezzo come la Georgia e Bosnia ed Erzegovina “per aiutarli a garantire la propria sovranità e a rafforzare la propria resilienza”, ha aggiunto Stoltenberg.

La Nato: “La Russia negozi con Kiev, subito un cessate il fuoco”

“La Russia deve dimostrare di essere seriamente interessata ai negoziati attuando immediatamente un cessate il fuoco. Chiediamo alla Russia di impegnarsi in modo costruttivo in negoziati credibili con l’Ucraina per ottenere risultati concreti, iniziando con un cessate il fuoco sostenibile e muovendosi verso un completo ritiro delle sue truppe dal territorio ucraino”, si legge nel comunicato diffuso al termine del summit straordinario dell’Alleanza Atlantica.

Stoltenberg: “Pechino condanni l’invasione”

La Nato poi ha parlato del ruolo della Cina. Cina che in mattinata ha accusato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg di “diffondere disinformazione” quando ha rivolto un nuovo invito al Dragone di “condannare l’invasione” e di “non dare supporto politico e militare a Mosca”, nel tentativo di spingere Xi Jinping a cambiare posizione sulla guerra in corso. La replica cinese non ha tardato ad arrivare, affermando di aver sostenuto la guerra della Russia “nel mezzo della crescente pressione internazionale perché Pechino prenda le distanze da Mosca”. Il portavoce del ministero degli Esteri di Wang Wenbin, nel briefing quotidiano, ha aggiunto che “la posizione della Cina è coerente coi desideri della maggior parte dei Paesi e qualsiasi accusa e sospetto ingiustificato contro la Cina sarà sconfitto”.

Zelensky alla Nato: “Abbiamo bisogno di aiuti militari senza limiti”

Nel suo discorso in collegamento a Bruxelles, il presidente ucraino lancia un messaggio forte all’Alleanza: “L’Ucraina si è rivolta a voi per avere gli aerei, per evitare tante perdite. Voi avete migliaia di aerei da combattimento ma non ce ne avete fornito neanche uno”. Il presidente ucraino ha poi aggiunto: “Avete almeno 20.000 carri armati. L’Ucraina ha chiesto l’1%. Dateceli o vendeteceli. Ma non abbiamo una risposta chiara”. Zelensky ha spiegato che i mezzi servono per “sbloccare le nostre città, dove la Russia tiene in ostaggio centinaia di migliaia di persone, creando artificialmente la fame, distruggendo letteralmente i quartieri residenziali nelle ceneri”.

Ma la Nato ancora non ha risposto formalmente alle richieste di Zelensky, limitandosi a dire che verrà aumentata la quantità di armi come anti carro, difese anti missili e droni.

Zelensky ha poi accusato la Russia di usare bombe al fosforo in Ucraina. E di aver investito nella morte, mentre il mondo investiva nella vita. Mosca nega l’uso di queste armi in quanto “proibite dalle convenzioni internazionali, dall’Onu”, ha affermato a Bfmtv il portavoce dell’ambasciata russa a Parigi, Alexander Makogonov.

Stoltenberg ha commentato al termine del summit della Nato che “la Russia cerca il pretesto per l’uso di armi chimiche accusando l’Ucraina di fare lo stesso”. E che “le accuse contro l’Ucraina sono assolutamente false e qualsiasi uso di armi chimiche cambia totalmente la natura del conflitto” e “avrà ampie conseguenze diffuse”, ha concluso il segretario generale.

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