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Mps non frena Bot e Btp e Fiat sale in Maserati: il Toro aspetta la Fed. Milano inizia bene

Il Toro si scatena in America e in Asia in attesa della prima riunione della Fed – Milano inizia bene – Il mercato dà fiducia al tandem Profumo-Viola per Mps, mentre Fiat inaugura lo stabilimento di Grugliasco, dove produrrà la Maserati Quattro Porte, e prepara i conti – Oggi asta Btp – Unicredit: “Abbiamo iniziato l’anno col piede giusto” – Crolla Seat Pg

Mps non frena Bot e Btp e Fiat sale in Maserati: il Toro aspetta la Fed. Milano inizia bene

Anche il Dow Jones, dopo l’indice S&P, ha infranto il record che resisteva dall’ottobre 2007, agli albori della grande crisi. Il Dow, +0,52%, è salito a quota 13954 ad un soffio dalla barriera dei 14 mila punti. S&P, +0,51%, si consolida sopra il livello dei 1.500 punti (1507,84) . Solo il Nasdaq, 0,02%, segna il passo nonostante il recupero di Apple, + 2,3%.

La seduta dei primati coincide con l’inizio della prima riunione del 2013 del Fomc, il comitato monetario della Fed in cui rientrerà , tra gli altri, il leader delle colombe Charles Evans. C’è molta attesa per il comunicato di stasera: i dati dell’economia, in lieve ripresa, potrebbero indurre ad un colpo di freno alla politica espansiva. Ma l’ottimismo dei mercati lascia pensare Wall Street non ci crede . 

Sul fronte delle valute, intanto, il cambio euro/dollaro è stabile a 1,346, mentre la valuta comune ha perso terreno nei confronti del franco svizzero, sceso a 1,2418, e nei confronti della sterlina a 0,853.

In questa cornice oggi il Tesoro italiano offrirà all’asta 6,5 miliardi di Btp a 5 e 10 anni, prima di chiedere la tre giorni delle aste domani con 9,775 miliardi di Bot. Dopo il successo dell’asta di ieri dei Bot a 6 mesi, è quasi scontato un nuovo calo dei rendimenti. In Borsa il caso Monte Paschi, +2,2%, rovente sul piano giudiziario e caldo su quello politico dopo l’audizione del ministro Vittorio Grilli alla Camera, sembra avviato alla normalità: il mercato tende a dar fiducia alla terapia Profumo-Viola. 

ASIA 

L’ottimismo di Wall Street ha trovato un’immediata eco in Asia. La Borsa di Tokyo sale del 2,2% ai livelli toccati nell’agosto 2010. In ascesa anche Hong Kong (+0,8%), Seoul (+0,5%) e Taiwan (+9,7%). Quasi invariata Shangai alla vigilai delle feste del Capodanno cinese: il listino dal 20 dicembre ha recuperato più del 20%.  

AMERICA 

Tra le trimestrali di ieri spicca Amazon, annunciata a borsa chiusa. Il fatturato è in calo ma, al contrario, margini ed utili sono in forte aumento. Un enigma che si spiega con la caduta delle vendite di libri “fisici” -5% e la forte espansione degli eBooks, balzati oltre la soglia del miliardo di vendte (+70%). Wall Street apprezza: nell’after hours il titolo è salito dell’8%. In forte rialzo i colossi del pharma Pfizer ed Eli Lilly entrambi su di oltre il 3% dopo i buoni risultati. Cade Ford , in ribasso del 5%: i conti sono buoni in America, ma il problema è l’Europa dove la Casa della Fiesta perderà quest’anno oltre 2 miliardi di dollari. 

EUROPA

Giornata positiva per le Borse europee. Londra ha guadagnato lo 0,7%, Parigi +0,1%, Francoforte +0,2%. La giornata ha visto il rialzo del greggio (Brent a 114,2 dollari, +0,6%) e dei titoli petroliferi. Total ha guadagnato l’1,8%, Bp +1,6%. Con i petroliferi (Stoxx del settore +0,9%), in Europa sono salite le utility: i due colossi tedeschi, E.On e Rwe, hanno guadagnato rispettivamente l’1,7% e l’1,6%. Le note più rilevanti riguardano però l’avanzata dell’euro e la ripresa fortissima di valore del debito sovrano del Sud Europa. 

TUTTO OK PER I BOT, OGGI TOCCA AI BTP 

Dopo il successo dell’asta dei Bot, che ha visto il Tesoro collocare 8,5 miliardi di titoli a sei mesi a un rendimento dello 0,73%, minimo da marzo 2010, il rendimento dei Btp è sceso al 4,16% con spread a quota 247 (-3 punti base). Oggi tocca alla consueta asta di fine mese dei Btp. Ma il rally dei titoli italiani non è un fatto isolato. 
Il rendimento del decennale della Grecia (9,93%) è riuscito a “sfondare” l’importante soglia psicologica del 10% per la prima volta dall’ottobre 2010. A luglio era al 30%. Sale al contrario il rendimento del Bund tedesco a 2 anni, +0,28%, ai massimi dal marzo. Era negativo dello 0,08% a metà dicembre. Solo il bond a 2 anni della Svizzera ha ancora rendimento negativo, -0,08%, il rendimento più alto dal novembre 2011. Era a -0,60% in agosto. Quello danese è balzato dal -0,4% di luglio al +0,5%.

MPS AVANZA, FRANA SAIPEM. OGGI E’ IL FIAT DAY 

Arretra Fiat, – 0,8%, alla vigilia dei conti del 2012 e dell’inaugurazione stamane dello stabilimento di Grugliasco dove verrà prodotta la Maserati Quattro Porte. Fiat archivierà il 2012 con un utile netto di 1,3 miliardi di euro, superiore alle indicazioni della società pari a 1,2 miliardi. E’ questa la previsione di 23 analisti le cui stime formano il consensus. Il 2011 si era chiuso con un utile netto di circa 1,7 miliardi.  Il consensus indica per la gestione ordinaria un risultato leggermente superiore a 3,8 miliardi, in linea con il target della società, grazie a Chrysler che dovrebbe contribuire, secondo gli analisti, con 3,29 miliardi. Il debito netto è previsto a 6,6 miliardi, più alto del target (6,5 miliardi).

A Milano l’indice FtseMib ha chiuso invariato, indebolito dalle prese di beneficio sui titoli delle banche. E’ caduta Saipem, -3,5%, peggior blue chip di Piazza Affari, oggetto di un collocamento di azioni (oltre il 2% del capitale) da parte di un investitore istituzionale. A seguito di un approfondito esame dei contratti e delle prospettive, Saipem ha annunciato oggi la revisione delle previsioni sugli utili 2012 e su ricavi e profitti 2013. Nel dettaglio, per quanto riguarda l’anno scorso, “a causa di negoziazioni su variazioni contrattuali nel business E&C che si prevede si concluderanno con esiti inferiori alle previsioni” è previsto un Ebit nell’intorno di 1,5 miliardi di euro (-6% rispetto alle precedenti indicazioni) e un utile netto di circa 900 milioni. Per il 2013 si prevede nel settore Engineering & Construction Onshore una riduzione dell’Ebit dell’80% e nell’offshore del 70%.

I problemi di Saipem hanno frenato anche Eni +0,5%, meno brillante delle altre compagnie oil europee. A Milano è proseguito il rialzo di A2A, +4,3%. All’interno di questo settore sono da segnalare anche Enel +1,3% e Iren +4%. Tra le banche, MontePaschi ha chiuso in rialzo del 2,2%, Intesa invariata, Banco Popolare ha perso lo 0,1%, Ubi -0,5%. 

Giornata positiva per Unicredit, +0,8%, dopo la promozione di Goldman Sachs. “L’anno nel complesso è partito in maniera soddisfacente, sul fronte organizzativo sia all’estero che in Italia, quindi la nuova banca è pienamente operativa. Sempre sul fronte operativo il mese (di gennaio, ndr) è leggermente migliore delle aspettative in termini di volumi e di business. Nel 2013 siamo partiti con il piede giusto”. Lo ha annunciato Federico Ghizzoni, ad di UniCredit, nel corso di una conferenza stampa in cui è stato annunciato il collocamento accelerato del 9,1% del capitale di Bank Pekao e la focalizzazione delle attività del gruppo bancario nei paesi Baltici. 

“Abbiamo uno scoperto, non chiuso, di soli 600 milioni su oltre 900 miliardi di attivo, praticamente irrilevante. Li abbiamo fatti per attività commerciali su clientela. In sostanza abbiamo un rischio estremamente limitato”, ha proseguito Ghizzoni sulla situazione della Banca nei confronti dei derivati. “Abbiamo già fatto, a partire dal 2011, una serie di verifiche operative nei processi del gruppo, molto prima che scoppiasse il caso Mps – ha sottolineato Ghizzoni – ci sentiamo tranquilli sulla posizione di UniCredit”. 

Fra le assicurazioni, Generali è scesa dello 0,9%, Unipol-0,4%, Fondiaria Sai -0,6%. Fra i titoli industriali, Fiat è arretrata dello 0,8%, alla vigilia dei conti del 2012 e l’inaugurazione dello stabilimento di Grugliasco. Fiat Industrial-1,9%. Finmeccanica ha chiuso invariata, ma è positiva Ansaldo +1,4% che ha segnato in mattinata nuovi massimi di periodo su indiscrezioni di un’offerta di GE. Telecom Italia è salita dello 0,7%. Positiva Mediaset +2,1%, di nuovo sopra i 2 euro dopo che Exane ha alzato il target price a 2,1 euro. In calo i cementieri: Buzzi -1,1%.
Tra le small cap spicca il caso di Seat Pagine Gialle, crollata in ribasso del 41% dopo l’annuncio che non pagherà la cedola delle obbligazioni senior secured in scadenza il 31 gennaio, per un ammontare complessivo di 42,2 milioni di euro. Seat è quindi in default.

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