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Mps migliora ma ha un rosso da mezzo miliardo in 9 mesi

Nei nove mesi dell’esercizio passato il rosso si era attestato a 1,557 miliardi – L’ad Viola: “Siamo nella giusta direzione” – La banca sta lavorando sul bilancio e sul lato commerciale operativo, continuando sul fronte del deleveraging e della riduzione dei costi – Atteso il via libera definitivo della Commissione europea al piano di ristrutturazione.

Mps migliora ma ha un rosso da mezzo miliardo in 9 mesi

Avvio di seduta in rialzo dello 0,62% per Mps (mentre il Ftse Mib scende dello 0,32%) all’indomani della diffusione die conti trimestrali. La banca senese ha chiuso il terzo trimestre del 2013 con una perdita netta di 138,3 milioni, leggermente meglio delle attese del mercato. Sui nove mesi il rosso è di 518,3 milioni.

“E’ un conto economico che ancora soffre – ha commentato Fabrizio Viola nella conference call con gli analisti del tardo pomeriggio di ieri – ma dobbiamo considerare il lavoro fatto rispetto al 2012 che ci dice che siamo nella giusta direzione”. Nei nove mesi dell’esercizio passato il rosso si era attestato a 1,557 miliardi. Nel terzo trimestre di quest’anno il margine di interesse ha mostrato una dinamica di crescita del 4,1% e c’è stata una forte riduzione dei costi -11,4% su base annua. 

“Il lavoro fatto sui costi – ha commentato Viola sempre nella conference call – ha coperto del 67% il calo dei ricavi. Il risultato è poi influenzato anche dal costo del credito che si attesta a 151 punti base e abbiamo ancora un gap da recuperare rispetto alla media delle banche in Italia”. Nel Cda di ieri sui conti sono stati anche cooptati tre nuovi consiglieri: Maria Rubini, avvocato e responsabile del dipartimento legale per l’Italia del gruppo Novartis; Marco Miccinesi, professore di diritto tributario all’Università Cattolica di Milano; e l’avvocato Daniele Discepolo. Sostituiscono Tania Groppi, Turiddo Capaini, Michele Briamonte 

La banca sta lavorando sul bilancio per rendere più efficiente la struttura patrimoniale finanziaria e sul lato commerciale operativo, continuando sul fronte del deleveraging e della riduzione dei costi (confermata la cessione del back che la banca spera di finalizzare entro dicembre ma che non avrà impatti di bilancio), ed è in attesa del via libera definito al piano di ristrutturazione da parte della Commissione Europea. Il piano è approdato lo scorso 11 novembre sul tavolo di Bruxelles (dalla cui approvazione dipende il via libera ai 4,07 miliardi di euro di prestito dal Tesoro con i Monti bond). 

La banca attende il via libera al piano di ristrutturazione, che è stato presentato nelle sue linee guida, per dare ulteriori dettagli al mercato e per varare l’aggiornamento del piano industriale 2012-2015. “Siamo in attesa del via libera della Commissione europea e stiamo lavorando al business plan – ha spiegato Viola – immediatamente dopo procederemo a dare indicazioni sulla revisione del business plan. Non sono in grado di dare oggi una tempistica precisa che dipende da molti elementi e fattori”. 

Gli accordi con Bruxelles prevedono anche un aumento da 2,5 miliardi di euro per rimborsare il 70% del prestito del Tesoro entro il 2014. Cifra che però potrebbe salire ancora a tre miliardi. Il via libera è atteso comunque in tempi brevi, forse settimana prossima. Il che significa che con l’assemblea dei soci convocata entro dicembre, l’aumento potrebbe partire a gennaio. D’altra parte ieri in conference call l’ad ha sottolineato: “Più passa il tempo più l’operazione diventa difficile. Chi conosce i mercati finanziari sa che teoricamente ci sono tre finestre: gennaio, giugno e fine anno, di cui l’ultima è teorica per noi, quindi la finestra migliore è gennaio e poi giugno quella successiva”. 

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