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Mps, grandi manovre in un weekend ad alta tensione

Nelle prossime ore si conoscerà l’entità delle adesioni alla conversione dei bond ma tra il Tesoro e Bruxelles sono in corso trattative per mettere in sicurezza l’aumento di capitale e gli investitori internazionali si avvicinano – Possibili nozze tra Bper e Creval – Verso la proroga del Qe e l’aumento dei tassi Fed – Petrolio superstar

Alla vigilia dell’ennesimo week end ad alta tensione, le Borse si divertono a contraddire ancora una volta le previsioni degli esperti. Chi l’avrebbe detto infatti che la miglior performance dei listini, a 48 ore dal referendum, sarebbe stata quella di Piazza Affari? Ma tutto è possibile in una stagione finanziaria densa di novità dopo il lungo letargo interrotto dall’elezione di Donald Trump.

È in grande fermento il mercato dell’energia, del petrolio e dei petroliferi, dopo l’intesa in seno all’Opec che, rivela Reuters, porta l’impronta di Vladimir Putin: è stata la Russia, grande attore nella partita mediorientale, a mediare tra Arabia Saudita e Iran. E l’Europa non potrà che prender atto dei nuovi equilibri geopolitici.

Intanto prosegue il terremoto sui mercati innescato dalla Trumpeconomics. Il segno più evidente è la formidabile ascesa dei rendimenti del decennale Usa, che ieri hanno toccato il nuovo massimo da 18 mesi al 2,492%; bond, bund e Btp hanno lasciato sul terreno oltre 1.700 miliardi di valore, in parte (600 miliardi) finiti a rimpolpare le quotazioni della “vecchia” Wall Street mentre soffrono i campioni dell’economia digitale che pagano la prospettiva di utili più bassi dall’estero, vista la rivalutazione del dollaro. Tutto è pronto per un robusto rialzo dei tassi ufficiali. Ma per decidere la Fed aspetta l’ultimo dato: i nuovi posti di lavoro che saranno annunciato oggi pomeriggio. L’attesa è per 175 mila nuovi occupati.

Ci sarà tempo, dopo il 4 dicembre, per valutare l’impatto del nuovo scenario macro che ricorda, amplificato, il primo Reagan: Donald Trump promette di tagliare le tasse delle imprese al 15% e, nel frattempo, ha già usato le maniere forti per impedire il trasloco di un’azienda, la Carrier, dall’Indiana al Messico. Il volo di Caterpillar, miglior titolo di Wall Street a novembre, dimostra che il mercato crede alle promesse di investimento del nuovo presidente. Una buona notizia per chi campa sul mercato Usa (Fiat Chrysler miglior titolo di novembre a Piazza Affari) inquietante per i Btp e le azioni delle aziende più indebitate. Ma prima di dedicarsi a questo scenario, Piazza Affari si prepara a vivere i dieci giorni che possono cambiare il piccolo mondo delle banche italiane: dal 4 dicembre, cruciale per l’aumento Monte Pachi, all’annuncio del l’operazione sul capitale Unicredit, in programma per il 13 dicembre, Santa Lucia.

FRENA L’ASIA, IN CADUTA I TECNOLOGICI

Finale di settimana contrastato in Asia, in attesa dei dati sul lavoro americani. Tokyo si avvia ad archiviare la seduta in modesto calo (-0,1%) dopo aver segnato giovedì il nuovo record assoluto. Scendono anche Shanghai (-0,5%) e Hong Kong (-0,3%), ma in entrambi i casi il bilancio dell’ottava è positivo. Debole la Borsa di Seul: l’opposizione ha annunciato stamane che chiederà l’impeachment del presidente Park Geun Hie nella seduta parlamentare fissata per il 9 dicembre.

Andatura differenziata per i listini di New York: avanza l’indice Dow Jones (+0,36%) sull’onda dei titoli energetici e della finanza; debole S&P 500 (-0,35%). In forte flessione il Nasdaq (-1,36%).

La caduta del mercato di Time Square è legata al ribasso dei tecnologici: Facebook ha lasciato sul terreno il 2,8%, Microsoft – 1,8%. Intel ha perso il 2,7%, peggior titolo del paniere delle blue chip. Dal giorno della vittoria di Trump il settore tecnologico ha perduto il 3% circa contro una crescita del 2% circa degli altri indici. È una conseguenza, spiegano gli analisti, del rialzo dei tassi: di fronte ad un trend al rialzo del costo del denaro, il mercato tende a ridimensionare il valore dei titoli di crescita caratterizzati da un alto rapporto prezzo/utili, come la stessa Apple (-0,9%) o Alphabet (-1,5%).

Vale il discorso opposto per i titoli finanziari (+1,7% l’indice di settore, il maggior rialzo nelle ultime tre settimane) favoriti dal ritorno di margini di profitto più interessanti. La star di giornata è stata Goldman Sachs (+3,3%), anche sull’onda della decisione di Trump di nominare Stephen Mnuchin (ex GS) al Tesoro. Il 91% degli operatori è convinto che la Fed alzerà i tassi nella riunione del 13/14 dicembre.

PETROLIO: +16,5% IN DUE GIORNI. ENI + 3.5%

Prosegue il rialzo del petrolio: +16,5% dall’annuncio dell’accordo Opec di mercoledì. Stamane il Brent tratta poco sotto in 54 dollari, il Wti sopra quota 50 dollari. Per la maggior parte degli analisti l’accordo non sarà però sufficiente a cambiare in maniera significativa il trend del mercato, vista l’incognita rappresentata dall’offerta Usa. Il prezzo dovrebbe continuare ad oscillare tra i 50e i 60 dollari. A Wall Street avanzano le Big Oil. Chevron +4% (dopo +9% di mercoledì).  A Milano è salita Eni +3,5%,titolo oil preferito da Equita Sim. La compagnia prevede di aumentare la produzione 2017 del 4%. Saipem +3% e Tenaris +4,1%.

LA BCE: CI SARÀ L’ALLUNGAMENTO DEL QE

La Banca centrale europea, anticipa Reuters, prolungherà il quantitative easing oltre marzo 2017 e lo annuncerà l’8 dicembre. L’anticipazione arriva da “fonti qualificate a diretta conoscenza del dibattito”, secondo cui anche alcuni dei più scettici all’interno del Consiglio considerano ormai inevitabile l’estensione del piano di acquisto asset oltre marzo, vista la debolezza di fondo dell’inflazione e gli accresciuti rischi politici. Si sta però ancora discutendo sulle modalità: la soluzione più probabile è l’estensione fino a maggio del Qe mantenendo costante il ritmo degli acquisti a quello attuale, ovvero 80 miliardi al mese.

MILANO AL TOP IN EUROPA

Piazza Affari si conferma per il secondo giorno di fila al top delle Borse europee. Ftse Mib ha chiuso la seduta con un +0,99% a 17. 098 punti: funziona lo scudo promesso dalla Bce in caso di forte instabilità post –referendum. In ribasso gli altri listini del Vecchio Continente: l‘indice Eurofirst scende dello 0,7%. L’economia italiana potrebbe chiudere il 2016 con una crescita marginalmente migliore rispetto allo 0,8% indicato dal governo nell’ultima nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. L’Istat ha confermato un incremento congiunturale del Pil di 0,3% nel terzo trimestre, ma la revisione al rialzo a 0,1% da zero del dato del periodo aprile-giugno ha portato a 0,9% il Pil acquisito nel 2016. Rivisto verso l’alto anche il dato tendenziale del terzo trimestre, a +1% da 0,9% preliminare.

Chiusura negativa ma sopra i minimi per il mercato del debito. Lo spread Btp-Bund ha allargato fino a un massimi di giornata di 174 punti base (dopo essere sceso in apertura fino a 167), salvo poi riportarsi rapidamente a fine giornata sotto quota 170. Il tasso decennale italiano resta comunque in chiusura sopra il 2%, dopo un massimo intraday a 2,07%. Il Btp a 50 anni marzo 2067 cede circa 1,7 punti in chiusura, con rendimento al 3,46%, riportandosi ai livelli di lunedì. Lo spread Italia-Spagna termina la seduta a 45 punti base, invariato, una decina di centesimi sotto il picco di fine novembre.

BANCHE, SI AVVICINA BPER-CREVAL

Una vittoria del no renderà più difficile per le banche raccogliere capitale sul mercato, ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Incuranti di questa minaccia i titoli bancari hanno proseguito il recupero: l’indice stoxx del settore sale del 2,6% a fronte di un +0,9% del paniere europeo. Spiccano i rialzi di Bper (+8%) e del Credito Valtellinese (+6%): ieri il dg della banca lombarda ha di fatto rilanciato le scommesse su un merger tra i due istituti. Unicredit è salita del 2,9%, Intesa +2,1%, Banco popolare +3%.

MPS, SI TRATTA TRA ROMA E BRUXELLES

In controtendenza MontePaschi, che arretra del 3,7% dopo la corsa delle ultime due sedute. Per quanto riguarda la conversione dei bond subordinati, l’entità delle adesioni si conoscerà tra stasera e sabato e non è esclusa una comunicazione ufficiale nel corso del week-end. Il consiglio di amministrazione è comunque pre-allertato per i giorni di lunedì e martedì prossimi.

Stamattina Il Corriere della Sera scrive che sono in corso in queste ore trattative tra il ministero dell’economia e l’Unione Europea in merito all’aumento di capitale da oltre cinque miliardi di euro necessario a mettere in sicurezza la banca con sede a Siena. Le istituzioni europee devono decidere se lo Stato italiano, già azionista con il 4% del Monte Paschi, abbia la possibilità d’intervenire nel caso la raccolta di risorse fresche non andasse a buon fine. Ma pare che sia da chiarire anche la possibilità che il Tesoro possa sottoscrivere la sua quota di nuove azioni senza che si configuri l’ipotesi di aiuto di Stato.

Nel frattempo sembra sia stato raggiunto un pre-accordo con il fondo Attestor Capital, mentre i contatti con altri due-tre investitori (tra cui George Soros, incontrato sembra proprio nelle scorse ore) starebbero procedendo a ritmi serrati. C’è una certa fiducia anche sulla possibilità di raggiungere un pre-accordo con il fondo del Qatar (Qia, Qatar Investment Authority) entro lunedì prossimo per un investimento da oltre un miliardo di euro.

Intanto, Mps ha rinnovato con Axa fino al 2027 la partnership strategica sottoscritta a marzo del 2007 nel bancassurance vita e danni e nella previdenza complementare.

Acquisti su Generali (+3,5%). 

SALGONO LE VENDITE FCA, FERRARI FRENATA DALLE TASSE CINESI

Ancora in rialzo Fiat Chrysler (+0,62%), dopo il recupero di novembre (+9%). Nel corso dell’ultimo mese si dovrebbe esser registrata una discesa del mercato Usa ma restano positivi i dati in arrivo dall’Italia: +8,2% le vendite del settore a novembre. Per il gruppo Fca risulta un aumento del 10,8% circa delle vendite a 41.577 (inclusa Maserati) con una quota al 28,5%. Da inizio anno il mercato del Bel Paese sale del 16,51% a quasi 1,7 milioni con il gruppo Fca che segna +18,7% a 491.200 e una quota al 28,9% (+0,5 %). Ferrari cede lo 0,6% dopo che dalla Cina è arrivata la notizia di una tassa extra per le auto di lusso.

SNAM, SALTA LO SBARCO IN GRECIA. RISCHIO DELISTING PER PREMUDA

Snam perde il 3,6% dopo il +4% di ieri. La Grecia ha dichiarato che si sono interrotti i colloqui per la vendita del 66% del gestore di condutture per il trasporto del gas Desfa all’azera Socar, che avrebbe potuto coinvolgere anche Snam. 

Tra le small cap, Premuda perde il 3% circa: i risultati del 2016 e del 2017 avranno “segno fortemente negativo”. Non è escluso, nell’ambito delle operazioni sul capitale che si renderanno necessarie per l’azzeramento delle perdite, anche il delisting del titolo.

Balzi a due cifre invece per Landi Renzo (+14,9%) e Stefanel (+10,5%). Italia Indipendent è salita in rialzo del 12% a 3,40 euro. Dal minimo storico segnato a 2,72 euro nel giorno dell’arresto di Lapo Elkann, presidente e co-fondatore del gruppo, il titolo ha messo a segno un rimbalzo del 22%.

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