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Mps, a gennaio il Senato deciderà sulla commissione d’inchiesta

L’argomento sarà all’esame dell’aula di Palazzo Madama nella seduta del prossimo 10 gennaio

Monte dei Paschi di Siena, anche il Senato vuole vederci chiaro nella vicenda che ha portato il più antico istituto di credito sull’orlo del tracollo. Ed è partendo dalla considerazione che “Il sistema bancario non è credibile se non offre precise garanzie ai risparmiatori e a tal fine non è sufficiente un fondo di garanzia, se mancano tutte le garanzie di trasparenza e tutela sia della gestione dei risparmi, che del posto di lavoro”: che l’aula di Palazzo Madama, alla ripresa dei lavori, valuterà la richiesta di istituire una commissione d’indagine sul dissesto finanziario dei MPS. Obiettivo dichiarato, “sarà quello di verificare le responsabilità per evitare che fatti di così grande rilevanza non abbiamo più a ripetersi”.

Nella relazione che accompagna la proposta di legge per l’istituzione della commissione parlamentare d’inchiesta si rileva come ” nel rispetto delle indagini che già la magistratura sta portando avanti con profitto per gli aspetti di propria competenza, il Parlamento abbia la responsabilità di prestare grande attenzione a questo problema, non solo a parole, provvedendo quindi ad adottare tutte le iniziative necessarie per fare chiarezza su un lungo periodo oscuro nella gestione economico finanziaria di quella che era la banca più solida d’Italia. Il Parlamento, dunque, deve valutare ciò che non ha funzionato, capire di chi sono le responsabilità e, a chi è stato truffato, ai risparmiatori italiani, fornire tempestivamente risposte in termini di giustizia, di equità e di legalità, nei modi previsti dall’articolo 82 della nostra Costituzione”.

La commissione valuterà “l’operato della Banca MPS, della fondazione MPS, e, conseguentemente, della Consob e della Banca d’Italia per quanto concerne MPS. Compito della Commissione di inchiesta sarà altresì quello di verificare le responsabilità per evitare che fatti di così grande rilevanza non abbiamo più a ripetersi”. L’argomento è inserito nell’ordine dei lavori dell’aula fissato per il 10 gennaio.

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