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Mondiali – Stanotte l’Italia debutta contro l’Inghilterra ma senza Buffon che si è infortunato

MUNDIAL – Gli azzurri di Prandelli affrontano stanotte l’Inghilterra nel cuore della foresta amazzonica e su un campo proibitivo – Ma Buffon dà forfait per una distorsione: al suo posto Sirigu – La coppia Pirlo-Verratti in regia con Balotelli unica punta – Intanto l’Olanda ha umilitato i campioni uscenti della Spagna strapazzandoli per 5 a 1.

Mondiali – Stanotte l’Italia debutta contro l’Inghilterra ma senza Buffon che si è infortunato

Il grande giorno è arrivato. E per l’Italia comincia con una mazzata: Gigi Buffon, il nostro portierone e capitano, si è infurtunato procurandosi una distorsione alla caviglia nell’ultimo allenamento che lo costringerà al forfait. Al suo posto giocherà Sirigu. A mezzanotte l’Italia debutterà così senza Buffon contro l’Inghilterra in quello che è già stato ribattezzato come “il mondiale dei mondiali”. Partenza tosta contro un avversario vero, il che non è necessariamente un male, anzi… Visto quello che è capitato quattro anni fa in Sudafrica, quando incontrammo Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia totalizzando appena due punti (!) o i risultati scadenti raccolti nelle ultime amichevoli, è meglio giocarcela subito al top. Lo dice la nostra storia, l’Italia dà il meglio nelle situazioni più difficili e questa pare proprio essere tale.

Al girone da brividi va aggiunta la location quantomeno singolare, quella Manaus in mezzo alla foresta amazzonica caratterizzata da un clima umido ai limiti della sopportazione umana e da un campo che farebbe impallidire anche la nostra Lega Pro. Inutile storcere il naso anche perché gli inglesi avranno i nostri stessi problemi, anzi sulla carta saranno inguaiati più di noi. I 31° con umidità all’80% peseranno ancor più sulle gambe di chi è abituato a ben altro clima, ecco perché Hodgson, a differenza di Prandelli, ha anticipato l’arrivo in Amazzonia di 24 ore. Difficile insomma aspettarsi una partita a ritmi alti, più facile immaginare un match all’insegna dei tatticismi, con i rispettivi centrocampi a giocare un ruolo decisivo.

Entrambi i ct puntano a controllare il possesso palla per far correre a vuoto gli avversari e poi colpire al momento giusto. Sarà interessante (e decisivo) vedere chi riuscirà a farlo meglio, perché le squadre, a dispetto delle rispettive tradizioni (corsa e cuore gli inglesi, difesa solida e contropiede gli italiani) hanno tutte le caratteristiche per farlo al meglio. Prandelli ha addirittura optato per il doppio regista Pirlo-Verratti, unicum nella nostra storia calcistica, Hodgson risponderà con il duo del Liverpool Gerrard-Henderson. Le punte? Poche, Balotelli da una parte, Rooney e Sturridge dall’altra. I quadrati magici in stile Brasile o i tridenti tutta tecnica argentini non abitano dalle parti di Manaus. Addirittura Prandelli, deciso a schierare un 4-1-4-1 piuttosto prudente, adatterà Marchisio sulla fascia sinistra invece che puntare su Insigne o Cerci, esterni di ruolo molto più offensivi. 

L’idea è quella di gestire la partita, non di esporsi ai contropiedi degli inglesi. Forse, ancora una volta, ha fatto scuola Arrigo Sacchi, che nel mondiale di Usa 94 (molto simile a livello di condizioni climatiche) disse che “quando le gambe non girano bisogna sopperire con l’organizzazione tattica”. Il concetto ci portò in finale, a un passo da una Coppa che ci sfuggì solo dagli 11 metri. E’ ancora presto per dire se anche stavolta andremo fino in fondo, ma certo Prandelli merita fiducia. La medaglia d’argento all’Europeo e quella di bronzo in Confederations Cup sono galloni da esporre con fierezza, e proprio l’esperienza dello scorso anno in Brasile ha dato al ct indicazioni preziose. Il mondiale dei mondiali infatti si gioca col cervello più che con le gambe e quello non ci manca di certo. Purtroppo però ci manca Buffon anche se Sirigu è un signor portiere.

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